Home Nazionale Capsule da caffe’ compostabili nel 2015 con il Mater-Bi

Capsule da caffe’ compostabili nel 2015 con il Mater-Bi

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Roma, 18 apr. – (Adnkronos) – Un mercato in crescita, quello delle capsule da caffè: il 2013 ha segnato un +20% del settore e oggi in Italia ne consumiamo circa 1 miliardo l’anno. Ma con le capsule dell’amata bevanda cresce anche il problema rifiuti perché il caffè incapsulato non può finire, una volta utilizzato, nella frazione organica ma finisce nell’indifferenziata su cui pesa per una quota pari al 10%. Uno studio condotto dal Centro Ricerca Rifiuti Zero effettuato sul Comune di Capannori, dove il centro ha la sua sede, ha rilevato che quasi la metà dei rifiuti non riciclabili, che su scala comunale sono tra il 18 e il 15% dell’intera raccolta, è composto da capsule di caffè.
Molti comuni, quindi, stanno cercando alternative e formule nuove e una soluzione potrebbe arrivare entro il prossimo anno, con le capsule compostabili. “La strada più veloce è quella di produrre, come per il sacchetto della raccolta dell’umido, un contenitore per il caffè che possa essere conferito tranquillamente nell’organico”, spiega all’Adnkronos Alessandro Ferlito, direttore commerciale della Novamont, l’azienda che, con il marchio Mater-Bi, produce e commercializza un’ampia ganmma di bioplastiche già applicate in diversi settori, quali raccolte differenziate, catering, Gdo, packaging, nell’ambito agricolo e dell’igiene e cura della persona.
“Speriamo di vedere la luce di questo progetto, sia in Italia che all’estero, nel prossimo anno. Stiamo lavorando velocemente e in poco tempo il progetto avrà applicazione commerciale” soprattutto considerando che “c’è un interesse elevato da parte di produttori di caffè”, sottolinea Ferlito.
In cerca di una soluzione sul tema dei rifiuti derivanti dalle capsule di caffè, c’è già chi ha tentato di mettere in campo altre soluzioni, “come la capsula riciclabile, ma quella compostabile riteniamo sia la soluzione la più semplice e comoda perché la cialda esausta non va ripulita e perché la gente non sempre capisce che è riciclabile. La soluzione compostabile permette invece di buttare la capsula direttamente nell’organico”.
Il Mater-Bi inoltre “garantisce le stesse performance e caratteristiche organolettiche” delle capsule tradizionali, sottolinea Ferlito. Le componenti vegetali del Mater-Bi sono di varia natura (cellulosa, glicerina, fillers naturali e amidi non geneticamente modificati ottenuti da varie colture) e tutte estratte da piantagioni per cui non vengono sfruttati terreni vergini o deforestati. Ad esempio, l’amido di mais, storicamente una delle prime componenti vegetali usate nel Mater-Bi, è una sostanza già utilizzata da decenni in maniera significativa come additivo industriale per dare vita a molti prodotti, come per esempio la carta.
Il mais è geneticamente non modificato e coltivato in Europa secondo le normali pratiche agronomiche applicate dalle aziende agricole europee. Viene estratto direttamente dalla granella, subendo modifiche fisiche che ne mantengono le caratteristiche naturali. Ciò rende il processo efficiente, minimizzando l’uso delle risorse. È possibile recuperare i rifiuti in Mater-Bi mediante il ”riciclaggio organico” (ossia il compostaggio e la digestione anaerobica) insieme con gli scarti di cucina e i rifiuti del giardino.