Bergamo, 22 set. (Adnkronos) – I cellulari di Massimo Giuseppe Bossetti e Yara Gambirasio, il presunto carnefice e la vittima dell’omicidio avvenuto il 26 novembre 2010 in provincia di Bergamo, non agganciano la stessa cella telefonica. E’ quanto sostengono i legali dell’indagano, gli avvocati Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni, che nella loro istanza di scarcerazione, respinta dal gip di Bergamo, mettono in dubbio uno degli indizi dell’accusa.
In un documento di Vodafone “è emerso che l’ultimo aggancio dell’utenza della vittima non deve intendersi quella di Mapello, bensì quella di Brembate”, si legge nella loro istanza di 40 pagine.
Non solo: mentre alle 17.45 Bossetti aggancia la cella di Mapello e non genererà traffico fino alle 7.34 della mattina successiva, l’ultimo segnale del cellulare della 13enne è delle 18.55. In quel momento, il cellulare di Yara viene spento completamente, sostiene la difesa. In ogni caso ricordano i legali, “non abbiamo informazioni che consentano di stabilire dove i cellulari fossero al momento del traffico telefonico con una precisione superiore al raggio di copertura della cella”.