Home Nazionale Cgil: 1 mln in piazza sabato, no taglio tutele e diritti/Adnkronos

Cgil: 1 mln in piazza sabato, no taglio tutele e diritti/Adnkronos

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Roma, 20 ott. (AdnKronos) – Non sarà il Circo Massimo di Cofferati del 2002 ma in piazza con la Cgil, sabato prossimo, 25 ottobre, a Roma, potrebbe arrivare oltre 1 milione di persone. Sicuramente “una manifestazione imponente, una piazza colorata e bellissima con tanti giovani, lavoratori e studenti”, come spiega il leader Susanna Camusso che si sottrae al gioco dei numeri (“disegnano una dinamica che non corrisponde mai alle idee della gente”) e non conferma il dato che il centro Tecnè ha elaborato per il sindacato in un’indagine a campione sul gradimento, tra i lavoratori, della posizione della Cgil sul Jobs Act.
“La sensazione è che la manifestazione stia crescendo e che ci sia una grande attenzione anche tra i non iscritti”, si limita a dire preferendo “più che un esercizio di matematica” guardare all’avvio di quella “nuova stagione” che si aprirà sabato prossimo perché “non ci rassegniamo all’idea che per uscire dalla crisi servano meno tutele e diritti”. Certo, il paragone con la folla immensa del 2002 è ineludibile ma è la stessa Camusso a voler sgombrare il campo: “non si possono fare paragoni. In mezzo ci sono sette anni di crisi, tre milioni di disoccupati ed un fotografia del Paese profondamente cambiata”.
Una nuova realtà, dunque, condensata nello slogan scelto per l’occasione che presumibilmente sarà anche lo striscione di testa del corteo: “lavoro, dignità , uguaglianza”. Tre parole che sembrano convincere se il 70% dei lavoratori indagati sempre da Tecnè per conto della Cgil su un campione di 1000 persone, tra iscritti (non più del 10%) e non iscritti al sindacato, le condividono.
Un consenso che si allargherebbe ad altre ‘parole d’ordine’ anche sui temi più strettamente tecnici. Cosi’ la linea contro la riduzione delle tutele sul lavoro coagulerebbe il 54% del consenso mentre quella che sostiene che la flessibilità debba essere limitata nel tempo e che i contratti prevalenti debbano essere a tempo indeterminato il 51%.
Ed è il governo intanto ad offrire il destro per ritornare sulle diverse vedute che il sindacato ha sul fronte lavoro con l’esecutivo. A cominciare dalla stima di 800 mila posti di lavoro possibili con la legge di Stabilità a finire con il bonus, fresco di annuncio, da 80 euro per tutte le neomamme.
“In assenza di investimenti vedo complicato tagliare di un terzo la disoccupazione. Per riassorbirla infatti servono interventi concreti sull’occupazione e piani ad hoc di investimento”, aggiunge tornando a criticare la legge di stabilità: “è solo una ripetizione di una politica vecchia di incentivi senza vincoli di cui il Paese non ha bisogno” dice Camusso che non si lascia scappare la battuta: “un milione di posti di lavoro poi l’aveva già detto Berlusconi”.
Anche il bonus bebè lascia fredda la Cgil che preferirebbe un intervento sui servizi all’infanzia e contro la povertà.”Non so se l’intervento potrà essere coperto dal fondo previsto nella legge di stabilità e mi colpisce che non si decida mai una politica organica sulla povertà”, commenta ancora Camusso, che peraltro vede anche “il rischio che il bonus possa essere contraddittorio con il lavoro delle donne”.
Intanto la macchina organizzativa del sindacato è ormai lanciata a pieno ritmo. Al momento sarebbero infatti 2.300 i pullman, 7 i treni straordinari, e una nave dalla Sardegna, prenotati per sabato per un totale di circa 120 mila arrivi. “Un dato assolutamente confortante” risponde a chi le fa notare lo squilibrio con i conti di Tecnè.
Doppio il corteo che si snoderà tra le strade della capitale, il primo da piazza della Repubblica, il secondo da piazzale Ostiense per confluire poi a piazza San Giovanni per il comizio finale dove ad attendere i manifestanti anche la musica dei Modena City Ramblers ed un ospite “importante” ma su cui al momento la Cgil non intende scoprire le carte.