Home Nazionale Cgil: Sampaolo (50&Più) a Cantone, 80 euro a pensionati è problema non soluzione

Cgil: Sampaolo (50&Più) a Cantone, 80 euro a pensionati è problema non soluzione

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Roma, 8 mag. (Labitalia) – “Vorrei dire a Carla Cantone che guida un sindacato di pensionati, lo Spi Cgil, con 2,5 milioni di iscritti che chiedere al governo 80 euro in più nelle pensioni non è una soluzione, ma significa, ancora una volta, porre un problema”. Lo dice a Labitalia Gabriele Sampaolo, segretario generale di 50&Più, associazione di ultracinquantenni di Confcommercio – Imprese per l’Italia che opera per la rappresentanza, la tutela e la promozione sociale degli over 50.
“Chiedere 80 euro per i pensionati -dice Sampaolo- è pura demagogia, fatta per apparire bene. Ma lo sappiamo tutti che la coperta è stretta e chiedere di tirarla di più da una parte non risolve niente. Anzi -sottolinea- accentua la frattura tra lavoratori e lavoratori in quiescenza”.
“Come 50&Più -spiega il direttore generale- abbiamo una posizione controcorrente: a 60, 62, 64 anni si deve lavorare, non si può stare in panchina ai giardinetti. E non solo per un fatto economico, anche per una questione di dignità della persona”.
Anche sulla ‘rappresentanza’ degli anziani, Sampaolo ha qualcosa da dire: “L’Italia è il paese con il maggior numero di pensionati iscritti ad associazioni di pensionati: sono circa 10.000.000 le pensioni su cui viene effettuata la trattenuta alla fonte”.
“Con queste cifre e considerando che siamo uno dei Paesi con il tasso di invecchiamento più alto al mondo, l’Italia dovrebbe essere al top per le politiche per la terza età. E invece in realtà molto poco si è fatto”, commenta.
“Occorrono politiche che facciano lavorare gli anziani, senza togliere flessibilità al mercato, occorrono sostegni a chi voglia o debba reinventarsi un lavoro, occorrono formule di appoggio ai bisogni sociali. Insomma politiche per l’anzianità attiva”, conclude.