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Cia mette in mostra i produttori di vino under 40, sono oltre 24 mila

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Verona, 7 apr. (Labitalia) – Crescono il doppio delle aziende ‘senior’ con la metà del credito, usano la rete e i social media per promuovere le loro bottiglie dentro e fuori i confini nazionali e vanno a lezione di marketing: sono i produttori di vino ‘under 40’. Un esercito di 24.500 giovani imprenditori, 3.600 con cantina propria, che però sconta ancora poca visibilità sulle vetrine promozionali più rilevanti per il settore. La Cia-Confederazione italiana agricoltori ha deciso di dedicare loro un’intera giornata al Vinitaly, rendendo subito riconoscibili ai visitatori della Fiera le etichette dietro cui c’è il lavoro di un’azienda ‘young’. Per questo motivo oggi, presso lo stand dell’organizzazione, i giovani aderenti alla Cia ‘vestiranno’ le loro bottiglie con un collarino creato ad hoc che recita la scritta “Vino Giovane-Under 40”.
“Questi nuovi produttori di vino sono necessari per favorire il ricambio generazionale che nel nostro Paese stenta a decollare -sottolinea la Confederazione- nonostante oggi l’Italia vanti primati da record nel comparto (è il secondo paese produttore e il primo paese esportatore in volume al mondo) e conta circa 450 mila aziende, di cui 384 mila con vite e 63 mila vinificatrici, solo il 5-6 per cento dei titolari d’impresa ha un’età inferiore ai 40 anni”. D’altra parte, l’agricoltura non è più un settore ‘vecchio’, anzi cresce l’interesse dei giovani per il mondo agricolo e per ‘la cultura del mangiare e del bere’, come dimostra il ‘boom’ di iscrizioni alle Facoltà di Agraria e la preferenza per i corsi che formano al ‘vino’. Dall’inizio della crisi, infatti, c’è stato un picco di immatricolazioni per Agraria (40%) a fronte di una flessione generalizzata delle iscrizioni all’Università (-12% in cinque anni) e oggi in Italia ci sono oltre 20 corsi di laurea, 449 corsi post-laurea e ben 5 mila corsi di specializzazione.
Hanno tra i 25 e i 36 anni e posseggono un’istruzione medio-alta (75% diplomati e 15% laureati); parlano inglese e oltre il 90% ha un’ottima conoscenza del web: in otto casi su dieci si connettono quotidianamente a Internet, mentre in 5 casi su dieci usano la rete per promuovere i propri prodotti, in questo modo raggiungono più facilmente i consumatori, ampliando la propria clientela: ecco l’identikit dei giovani produttori del vino. Ma non solo: soprattutto con i social media, che consentono un rapporto estremamente diretto col pubblico, possono condurre indagini di mercato per comprendere e anticipare i gusti e le esigenze dei compratori, orientando la propria offerta. Il 60% ha rilevato l’impresa di famiglia e più della metà fa attività multifunzionali (es. degustazioni in azienda). Per il futuro, il 52% dei giovani produttori spera di espandere la sua attività e il 78% vuole ampliare i suoi canali commerciali (vendita diretta, e-commerce, ecc.).