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Cittadinanzattiva diffida 32 Comuni senza Piano emergenza

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Roma, 12 giu. – (Adnkronos) – Partite le prime diffide a 32 Comuni di Abruzzo, Basilicata, Marche, Puglia e Umbria per chiedere che predispongano i Piani comunali di emergenza, come previsto dalla legge 100/2012. Ad inviarle è Cittadinanzattiva onlus, movimento di partecipazione civica che opera in Italia e in Europa per la promozione e la tutela dei diritti dei cittadini e dei consumatori, nell’ambito della campagna #divanodemergenza (www.divanodemergenza.org).
In Italia, denuncia Cittadinanzattiva, il 48% dei Comuni è situato in un’area ad elevata sismicità e l’82% in aree ad elevato rischio idrogeologico. L’emergenza è quindi, potenzialmente, all’ordine del giorno. A questo si aggiungono più di 1.000 impianti industriali a rischio di incidente rilevante, il 30% di superficie esposta a rischio incendi e 11 vulcani attivi o quiescenti.
Da ottobre 2012 su tutto il territorio nazionale è obbligatorio per ogni Comune disporre di un Piano di Emergenza Comunale, ovvero uno strumento per gestire un’emergenza di protezione civile. Il Piano contiene la descrizione dei rischi presenti sul territorio e le azioni previste dal Comune nelle diverse emergenze: prima, durante e dopo. Tuttavia, sottolinea la onlus, il 24% dei Comuni Italiani non ha ancora redatto il Piano Comunale.
Cittadinanzattiva ha prodotto l’elenco dei circa 1.800 comuni che non hanno ancora il Piano e oggi ha inviato le diffide ai seguenti Comuni che, nelle regioni di appartenenza, sono gli unici ancora inadempienti. In Abruzzo Arielli, Castiglione Messer Raimondo, Civitaquana, Pizzoferrato, Rosello, Torricella Peligna; in Basilicata Armento, Baragiano, Guardia Perticara, Missanello, Nemoli, Roccanova, San Chirico Raparo, San Martino d’Agri, Savoia di Lucania, Spinoso, Tolve; nelle Marche Montefano, Poggio San Vicino, Potenza Picena; in Puglia Alberona, Barletta, Brindisi, Cerignola, Crispiano, Giuggianello, Lecce, Motta Montecorvino, Racale, Soleto, Taranto; in Umbria San Venanzo.Continua inoltre l’attivazione dei cittadini che possono partecipare alla campagna condividendo, su Instagram e Twitter con #divanodemergenza, una foto del proprio divano con sopra gli oggetti che porterebbero con sè se dovessero fuggire da casa in due minuti. Tutte le foto ad oggi condivise sono visibili sul sito www.divanodemergenza.org.