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Cittadini più attenti al consumo di acqua rispetto a quello di energia elettrica

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Roma, 4 apr. – (Adnkronos) – Rispetto al 1998, cresce solo leggermente la diffusione di comportamenti attenti all’ambiente. In primo luogo nel 2012 i cittadini appaiono più attenti al consumo di acqua rispetto a quello di energia elettrica: il 68% dichiara infatti di fare attenzione a non sprecare l’acqua, mentre il 46% si impegna a non lasciare la luce accesa nelle stanze non utilizzate. Peraltro la quota di popolazione attenta ai consumi di acqua è in rilevante crescita rispetto al 1998, quando ammontava al 54%, mentre risulta stabile l’impegno nel risparmio di energia elettrica (45%). E’ quanto rileva l’Istat nel report ‘Popolazione e ambiente’.
Ancora poco diffusi sono quei comportamenti di confine con la tutela della salute personale, come leggere le etichette dei prodotti alimentari, che interessa il 39% della popolazione, una quota solo in leggera crescita rispetto al 1998 (32%). Le attenzioni dei cittadini si concentrano anche su quelle azioni che sono finalizzate a migliorare la qualità dell’ambiente a livello locale: nel 2012, circa 70 persone su 100 si impegnano a non gettare le carte per la strada e ad evitare di parcheggiare l’auto in doppia fila, mentre il 38% a non adottare comportamenti di guida rumorosi.
Secondo il rapporto i cittadini che risiedono nelle ripartizioni settentrionali (nel Nord-Est in particolare) hanno più frequentemente comportamenti attenti all’ambiente, e si interessano maggiormente alle tematiche ambientali. Le donne adottano comportamenti attenti all’ambiente più diffusamente degli uomini, con la sola eccezione dell’attenzione alle condotte di guida rumorose.
Il contributo alla salvaguardia dell’ambiente cresce, nel complesso, all’aumentare dell’età, con un impegno minore tra i giovani (under34) e maggiore nelle fasce d’età centrali e avanzate. I più anziani mostrano tuttavia scarsa sensibilità relativamente ad alcuni specifici comportamenti. I giovani, 14-24enni in particolar modo, adottano tali comportamenti in misura minore, mostrando disinteresse per i beni pubblici come l’acqua (solo il 44% evita sprechi).
L’indifferenza per l’origine e composizione dei prodotti utilizzati è un tratto che accomuna i giovanissimi ai più anziani (leggono gli ingredienti sulle etichette dei prodotti solo il 23,9% dei 14-24enni e il 28,3% degli ultra 74enni), così come la disattenzione nei confronti dell’adozione di comportamenti di guida rumorosi. Gli anziani, d’altra parte, mostrano un’attenzione maggiore alla media per gli sprechi di acqua (73 su 100 per i cittadini con 75 anni e oltre), e fanno registrare i valori più alti rispetto alla frequenza con cui evitano di lasciare la luce accesa nelle stanze non utilizzate (51%) e di gettare le carte per terra (76%).
Questi comportamenti, da ultimo, sono più diffusi tra la popolazione attiva (occupati o in cerca di occupazione) e tra le persone più istruite. L’incidenza di persone che controllano gli ingredienti dei prodotti alimentari è, ad esempio, pari al 30,6% tra chi ha un’istruzione al massimo primaria e al 53,0% tra i laureati.