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Clima, Greenpeace: “Renzi al summit mentre in Italia ‘svolta fossile'”

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Roma, 23 set. – (Adnkronos) – “Ci chiediamo con quale voce parlerà Matteo Renzi al summit di New York quest’oggi. Deve essere difficile intervenire in un contesto simile mentre si imprime all’Italia una ‘svolta fossile’, con una deregulation selvaggia per la ricerca e l’estrazione di idrocarburi, neanche fossimo in Arabia, e frenando continuamente la crescita di rinnovabili ed efficienza”. Così Andrea Boraschi, responsabile campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia in occasione del Summit sul Clima, di New York.
Promosso dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, al Summit partecipano più di 140 capi di Stato del mondo, chiamati a dichiarare il proprio impegno per proteggere il climae a chiarire quali politiche intendono mettere in campo per costruire un nuovo accordo internazionale dopo la fine del protocollo di Kyoto.
L’Italia, rappresentata dal capo del governo Matteo Renzi e dal ministro per l’Ambiente Gian Luca Galletti, partecipa al summit mentre ha la Presidenza del Consiglio dell’Unione Europea. Durante il suo semestre, il 24 ottobre l’Unione dovrà fissare nuovi target per la protezione del clima al 2030 e decidere quindi su abbattimento delle emissioni di gas serra, crescita di fonti rinnovabili ed efficienza energetica.
Secondo Greenpeace, Italia ed Europa dovrebbero fare molto di più, prendere decisioni coraggiose e radicali, senza più rinvii. Lo chiedono i cittadini: due giorni fa, centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo hanno dato vita alla più grande manifestazione globale per la difesa del clima. Intanto è stato registrato il nuovo record storico di concentrazione di gas serra e il trend di contrazione della calotta polare artica non si arresta.
“L’Italia – aggiunge Boraschi – sta dando un’opaca prova di sé anche in Europa, dove il confronto che dovrebbe portare alla definizione di nuovi target per la protezione del clima sembra assestarsi su obiettivi ben poco ambiziosi, non in linea con i moniti che ci vengono dalla scienza e con il potenziale che l’Unione potrebbe esprimere”.
“I recenti disastri del Gargano e di Firenze – ricorda Greenpeace – gli ultimi di una lunga scia di eventi metereologici estremi, devono ricordarci che l’Italia è tutto fuorché al riparo dagli effetti del cambiamento climatico: e deve fare la sua parte, abbandonando le fossili e puntando sulle energie rinnovabili e l’efficienza energetica”.