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Coldiretti: in estate pazza da -70% miele a boom funghi

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Roma, 13 ago. (Adnkronos) – “L’estate pazza ha sconvolto i cicli vegetativi delle piante ma anche la vita degli animali”. A dirlo è la Coldiretti lanciando l’avvertimento che la produzione di miele potrebbe subire un calo fino al 70% nel nord e nel sud Italia per via delle api che sono costrette a restare a terra a causa del maltempo. Anche nel centro si parla di un taglio della produzione, pari a circa il 40%.
Intanto nelle campagne è allarme per l’arrivo di una nuova ondata di maltempo nel nord Italia dove è già caduta quasi il triplo di pioggia nel mese di luglio, rispetto alla media. “Se a preoccupare le coltivazioni di frutta e verdura è l’arrivo della grandine che in questa fase stagionale provoca danni irrimediabili alle coltivazioni, con la pioggia e il freddo le condizioni – sottolinea la Coldiretti – sono proibitive per gli animali in alpeggio dove nelle vallate i temporali impediscono di fare fieno e le temperature rigide hanno ridotto la crescita dell’erba, riducendone la quantità a disposizione delle mandrie”.
Se mucche e pecore non possono andare al pascolo è grave, l’associazione segnala una situazione grave sui terreni coltivati a pomodoro, dove è prevedibile un forte taglio dei raccolti. “Ma a preoccupare – continua la Coldiretti – sono soprattutto i danni diretti causati alle colture e alle stesse strutture aziendali”.
C’è attesa anche per la vendemmia appena iniziata che dipenderà molto dalle condizioni che si verificheranno nei prossimi giorni. Tuttavia, “già adesso – precisa la Coldiretti – si conta un aumento dei costi di produzione per difendere viti e alberi da frutto”. Ai danni diretti sulle coltivazioni si devono sommare poi, sottolinea l’associazione, quelli indiretti provocati dal calo di consumi dei prodotti stagionali come la frutta e verdura a causa delle condizioni climatiche non favorevoli.
L’unica nota positiva dell’instabilità climatica riguarda gli appassionati di funghi. “Si prevede – afferma la Coldiretti – una stagione da record, iniziata in anticipo e con ottimi riscontri negli oltre 10 milioni di boschi che ricoprono circa un terzo della superfice nazionale, dove – conclude – si stima si realizzi una produzione di circa 30mila tonnellate, con un conto per l’agroalimentare ed il turismo che supera il miliardo di euro.