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Confapi, in 1° sem. 2014 stagnazione crescita pmi

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Roma, 18 dic. (Labitalia) – Una stagnazione della crescita, con circa il 45,7% delle aziende che non ha registrato variazioni del business aziendale nel primo semestre del 2014 rispetto al semestre precedente, a differenza di un 33,87% che lamenta un sensibile peggioramento. Ma si conferma un leggero miglioramento dell’attività d’impresa. Sono alcuni dei dati che emergono dalla lettura dell’indagine congiunturale Confapi per il 1° semestre di quest’anno su un campione composto da circa 2.400 pmi, con una maggiore presenza nel Nord del Paese, mentre le aziende del Centro e del Sud costituiscono il 37,5% circa dell’intero campione.
Secondo la ricerca, “la situazione legata al business aziendale registra valori che rispecchiano in pieno il disagio economico delle piccole e medie imprese italiane”. “Solo il 20,43% – spiega – dichiara di aver avuto miglioramenti. Le risposte delle imprese intervistate suggeriscono un quadro dell’economia italiana che non riflette in pieno un andamento migliore del business d’impresa”.
E, per Confapi, “anche i dati previsionali per il secondo semestre del 2014 confermano un trend negativo dei principali indicatori economici e un persistente clima di sfiducia tra gli imprenditori”.
Entrando nel dettaglio dell’indagine, nel 1° semestre dell’anno, “la produzione segna dunque un saldo negativo del 13,56%, migliorata, anche se sempre con saldo negativo, rispetto alla precedente rilevazione”. “Gli ordini segnano, altresì, un saldo negativo pari a -18,23% e il fatturato un -21,02%. Analogamente ai saldi della precedente rilevazione, i principali indicatori economici sono tutti di segno negativo, con leggeri segnali di miglioramento”, avverte.
Secondo Confapi, “continua a riscontrarsi una distanza sui mercati di sbocco della produzione: la domanda domestica continua a registrare saldi peggiori rispetto alla domanda estera”. “La domanda estera, pur presentando dei saldi negativi, registra dei valori più modesti rispetto al mercato interno; allo stesso tempo i mercati Ue segnano valori migliori rispetto ai mercati extra Ue”, prosegue.
Questo andamento, spiega Confapi, “è confermato sugli ordini ma anche in relazione al fatturato: in entrambi i casi si nota, inoltre, che sono in particolare i Paesi dell’Unione europea quelli dove la domanda è più forte”. “Le imprese che hanno registrato un aumento della produzione (21,2%) nel primo semestre del 2014 hanno avuto per il 34,95% dei casi un incremento di produzione dal 6% al 20%, il 10,68% invece tra l’21% e il 30%”, sottolinea.
Secondo la ricerca, “il 34,7% delle imprese ha evidenziato un calo sui livelli di produzione”. “Il 19,42% delle imprese – continua- dichiara che la produzione è diminuita rispetto al secondo semestre del 2013 dall’1% al 10%; il 9,71% delle imprese dichiara che i livelli di produzione sono diminuiti dall’11% al 20%; il 4,85% ha registrato una diminuzione dal 21% al 30%; il restante 15,03% degli intervistati dal 31% al 50%; infine, il 2,31% dichiara una diminuzione dei livelli di produzione oltre il 51%”. “Strettamente collegato alla produttività è il livello degli ordini che in totale presenta un saldo negativo del 38,27%”, osserva.
Guardando alla localizzazione dei mercati di vendita, le imprese, spiega Confapi, “rendono esplicita la particolare debolezza del mercato domestico (inteso come mercato italiano) rispetto a quello estero”.
“Analizzando i saldi di ordini e fatturato per mercato di interesse, notiamo che è proprio il mercato nazionale a mostrare i saldi peggiori. Infatti, circa il 26,55% delle imprese dichiara di aver registrato una diminuzione degli ordini in Italia, il saldo è peggiorato rispetto al precedente semestre dove si evidenziava un saldo negativo del 22,7%”, conclude.