Home Attualità Economia Da confcommercio un appello a salvare autonomia e indipendenza di Banca Etruria

Da confcommercio un appello a salvare autonomia e indipendenza di Banca Etruria

0
Da confcommercio un appello a salvare autonomia e indipendenza di Banca Etruria
Franco Marinoni

Il direttore Franco Marinoni: “inaccettabile l’eliminazione dell’azionariato diffuso per trasformare la banca in una spa da controllare a proprio piacimento. Ora serve una risposta granitica e compatta: chiunque si dimostrasse rassegnato o arrendevole di fronte agli attacchi alla banca del territorio, dovrà assumersene la responsabilità di fronte alle imprese aretine e a tutta la collettività”.

Nessuno può permettersi di cancellare in un colpo solo oltre 130 anni di storia del territorio aretino, economica e non solo. Allo stesso modo, nessuno può permettersi di pretendere l’eliminazione dell’azionariato diffuso per trasformare Banca Etruria in una spa da controllare e manovrare a proprio piacimento, trasferendone altrove testa, cuore e gambe. Sarebbe come scavarsi la fossa con le proprie mani”. Non lascia spazio ad equivoci la nota a firma del direttore della Confcommercio Toscana Franco Marinoni, scritta a caldo dopo gli ultimi sviluppi della vicenda legata all’istituto di credito aretino.

“Nessuno disconosce i richiami di Banca d’Italia all’integrazione e alla riorganizzazione, ma crediamo che Banca Etruria abbia, oggi più di ieri, tutte le risorse, umane e professionali, per gestire questa delicata fase di cambiamento”, prosegue la nota di Marinoni, “cedere ora a grandi gruppi portatori di interessi estranei all’economia locale e lontani dai nostri orizzonti significherebbe indebolire il territorio privandolo del suo istituto di riferimento”.

“La categoria degli imprenditori del commercio, del turismo e dei servizi” ribadisce il direttore della Confcommercio, “ha piena fiducia nel Presidente e nel consiglio di amministrazione di Banca Etruria, che hanno le capacità, le competenze e la determinazione sufficienti a respingere gli attacchi che provengono dall’esterno, a patto che l’intera città, in tutte le sue componenti, si schieri al loro fianco”.

“Particolarmente grave sarebbe la debolezza o la cedevolezza di chi dovesse farsi allettare da piccoli tornaconti personali, infrangendo la solidità di una reazione del territorio che deve essere granitica e decisa. Chiunque si dimostrasse rassegnato o arrendevole di fronte ad un’offensiva del genere, dovrà assumersene la responsabilità di fronte alle imprese aretine e a tutta la collettività, determinando l’affossamento di una realtà che ha le carte in regola per durare altri 130 anni”.