Home Politica Consiglio Comunale 10 luglio 2014: il piano delle opere pubbliche

Consiglio Comunale 10 luglio 2014: il piano delle opere pubbliche

0
Consiglio Comunale 10 luglio 2014: il piano delle opere pubbliche
Palazzo Comune Arezzo

Una parte dell’opposizione lascia l’aula per protesta al momento del voto

“Palazzo di Fraternita, fortezza, logge del grano, teatro Petrarca, prima cassa di espansione sul Castro: questi i punti cardine del programma triennale dei lavori pubblici 2014/2016 presentato dall’assessore Franco Dringoli. “Parte importante sono anche i capitoli di manutenzione dove trovano spazio i tanti interventi necessari in città e nelle frazioni, dalle strade alla scuole, dai centri sociali agli impianti sportivi. La riqualificazione del Pionta passa attraverso un programma complesso pensato con l’Università ma sono tanti i protocolli di intesa che portano con sé opere pubbliche, cito anche quello con la Fraternita dei laici per l’acquedotto vasariano. Nuovo archivio comunale, quello attuale è oramai pieno e ha costi di affitto. Pensiamo inoltre al recupero della terza ala della ex Cadorna per portarvi nuovi uffici comunali mentre per le frazioni cito il sottopasso a Giovi e le due rotatorie di Ponte a Chiani. In una fase come l’attuale, attenzione a forme di finanziamento come i fondi strutturali europei”.

Roberto Barone: “intanto rilevo che gli incarichi professionali continuano a essere dati in modo diffuso per  1.378.000 euro. Sono stati affidati anche per lo stato di avanzamento dei lavori e credo che questa attività può essere svolta egregiamente dal personale interno. Ci sono lavori che dovrebbero partire nel terzo trimestre 2014, cioè quello cominciato il primo luglio e che invece sono ancora allo studio di fattibilità. Quindi, di cosa parliamo? Questo piano che valenza ha? Leggo di priorità 1 attribuita per interventi che vedranno semmai la luce fra qualche anno. Tra gli interventi discutibili ce n’è uno scandaloso: ci sono 1.200.000 euro stanziati per acquisire altre aree per quello che chiamate interporto. Cioè per quello che dopo 11 anni può essere battezzato tranquillamente: il nulla. Scandalo nello scandalo abbiamo avuto il coraggio di chiedere alla regione 100.000 euro sempre per questa opera incompiuta. Il voto di questa aula non può essere corretto perché la delibera è proposta in modo fuorviante per cui propongo una questione pregiudiziale ai sensi dell’articolo 59 del regolamento del Consiglio Comunale”.

Alessandro Ghinelli: “direi di più, questo piano è irricevibile perché non fa capire cosa questa amministrazione voglia fare di questa città, la filosofia di fondo. Ci state presentando un elenco casuale, recitato pedissequamente, stop”.

Roberto Bardelli: “questo è il non-piano delle opere pubbliche. Avete asfaltato via Crispi e pare che abbiate ricostruito una città. L’asfaltatura è una cosa normale e voi la fate passare come chissà che a dimostrazione del vostro stato confusionale. Un appello alla maggioranza: non votate a caso un documento del genere, primo perché promette cose che non avverranno poi perché altre potrebbero fare emergere profili da Corte dei Conti”.

Gianni Cantaloni: “ricordo i sei milioni spesi per la fortezza medicea senza avere idea di come utilizzarla, di come inserirla nel contesto del centro storico. Questo è un esempio che può essere esteso ad altri e tutti sommati danno una presa in giro per i cittadini. La pregiudiziale di Barone mi pare una cosa cautelativa perché consente di riflettere su aspetti delicati e prevenire eventuali rischi per noi consiglieri”.

Daniele Farsetti: “le fonti di finanziamento sono pura retorica e sappiamo già che le relative  opere non verranno fatte. Vi è scritto che le opere saranno finanziate con 5.323.000 euro di contributi privati. Ma scherziamo? E nel 2015 con 7 milioni di euro. Se ce la fate mi mangio il cappello come Rockerduck”.

Luigi Scatizzi: “un piano che è un compendio di cose censite. Dovremmo definire bene la scala delle priorità e mettere in cima le opere davvero strategiche e su queste modulare la richiesta dei finanziamenti”.

Luigi Lucherini: “non si fanno le cose che non servono ma quelle in vista del futuro e del benessere della città. Ma forse voi non vi rendete conto del disagio economico che Arezzo vive. Il potenziale degli studi professionali ha perso il 75% della forza lavoro e ci sono tanti colleghi aretini che emigrano. La fantasia amministrativa dovrebbe invertire queste tendenze”.

Marco Tulli: “vedremo, forse, chissà… è la logica di questa amministrazione. Valorizziamo il centro storico? Certo, intanto piazziamo tre capannoni alla Lebole con un parcheggio dove magari sistemeremo centinaia di telecamere. Voi continuate a non rispettare in alcun modo il mandato che la gente vi ha dato per cui siete politicamente abusivi”.

Andrea Lanzi: “alcune opere che oggi compongono questo piano non sono uscite stamani dal cilindro di qualcuno, ma sono nate con amministrazioni precedenti quando gli elenchi erano altrettanti corposi. Vogliamo parlare delle consulenze del passato rispetto a quelle attuali? Vogliamo parlare di quanto hanno lavorato i dipendenti dell’amministrazione comunale sulla progettazione negli ultimi anni? Quale amministrazione può vantare 16.000.000 di euro di contributi europei e l’esempio del Piuss? Vogliamo parlare del raddoppio dei chilometri delle piste ciclabili?”.

Roberto Ruzzi: “se non siamo sicuri di avere questi soldi o se non arriveranno, penso ad esempio che è la terza volta che ci raccontate la storia delle concessioni edilizie, limitiamoci alle cose oculate, modeste ma necessarie. Tutte le volte che passo dal Baldaccio e dal Mecenate li trovo vuoti”.

Renato Peloso: “a San Giuliano aspettano una palestra dal 2003: ecco quali sono gli interventi non realizzati e le promesse fatte per accattivare. Ho sentito polemiche inutili stamani e dunque scendo su questo piano”.

Gianni Mori: “disattendere un programma non è dimostrazione di senso di responsabilità. Ci sono  state cose che hanno cambiato la sostanza del nostro stare in maggioranza. La pregiudiziale di Barone ha gambe per camminare da sola e la sosterrò”.

Francesco Francini: “io non vedo solo una questione politica stamani ma anche tecnica. Se mi viene detta una cosa da Barone, 1.200.000 euro di nuove spese per espropri per l’interporto, poi l’assessore replica che non è così, infine leggo una precisazione del direttore dell’ufficio competente che pare legittimare la versione di Barone, mi viene da suggerire: attenzione a quello che si vota per cui la pregiudiziale di Barone va sostenuta”.

Anche Daniele Farsetti ha reiterato l’invito di Francini a “una frenata e a una riflessione da parte della maggioranza”.

L’assessore Franco Dringoli ha precisato che “l’interporto non è un’opera pubblica ma una pratica urbanistica ed essendo ancora in atto in questi termini, a livello di programmazione è prevista l’acquisizione di nuovi lotti attraverso espropri finanziati dai privati, neanche con soldi pubblici. E non troverete l’interporto, non a caso, nel piano delle opere pubbliche ma nel piano degli investimenti”.

Lungo dibattito su quello che l’assessore Dringoli ha definito un “errore materiale” nella delibera: non di “trasferimento” di immobili bisogna infatti parlare ma di “proventi da vendita di immobili”. Tema evidenziato dalle opposizioni secondo le quali non sarebbe stata sufficiente una semplice correzione in corso d’opera e cioè durante la seduta del Consiglio ma piuttosto un rinvio della pratica per rendere assolutamente chiari i contenuti della pratica stessa. E gli stessi consiglieri comunali di opposizione hanno dichiarato che la Giunta avrebbe potuto, “con minore arroganza, accogliere per tempo la loro segnalazione, semplificando il lavoro del Consiglio e riducendo i tempi della discussione”. Hanno qualificato quello della Giunta come un atteggiamento di “totale mancanza di rispetto” del Consiglio comunale.

Il capogruppo PdL ha quindi annunciato l’abbandono dell’aula e la sua non partecipazione al voto accusando la maggioranza di  “prepotenza e pressappochismo”.

Marco Tulli, capogruppo Sel, ha parlato di “morte del consiglio comunale ad opera di una Giunta abusiva”.

Anche Ruzzi ha dichiarato la sua rinuncia ad essere presente al momento del voto.

Sono quindi rimasti in aula i consiglieri Pd e, per le opposizioni, Tulli, Barone, Mori, Scatizzi e Farsetti.

La pratica è stata quindi approvata con 17 voti a favore.