Home Politica Consorzi di Bonifica, «Fanfani, Vasai e PD ora alla prova dei fatti»

Consorzi di Bonifica, «Fanfani, Vasai e PD ora alla prova dei fatti»

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«Da sempre abbiamo sostenuto due cose. La prima: che i Consorzi di bonifica andavano superati; la seconda: che la gestione del “nostro” Consorzio fosse una delle peggiori in Toscana perché deroga su un principio chiave – per legge previsto – e cioè sul nesso diretto e calcolabile tra il contributo pagato dai cittadini ed il diretto vantaggio che chi paga deve avere. In poche parole: chi paga deve vedere dove sono finiti i sui soldi in termini di opere concrete e azione precise: lo dice la legge. La realtà ci dice che il territorio aretino, invece, con un po’ di pioggia frana e viene giù per non parlare delle elezioni farsesche che, complice qui la Regione Toscana, sono state gestite in maniera politicamente inaccettabile. Insomma sia nella forma che nella sostanza non c’è motivo di tenere in piedi questo Ente».
Così Lucia Tanti – capogruppo PDL-FI alla Provincia di Arezzo – e Francesco Francini, capogruppo PDL al Comune di Arezzo, intervengono sulle recenti prese di posizione di autorevoli esponenti aretini del Pd sui consorzi di bonifica.
«E che non c’è ragione di mantenerli in piedi lo diciamo da tempo, basta prendersi la rassegna stampa di questi anni per vedere che noi – incalzano i due capogruppo – dicevamo queste cose quando ancora Fanfani, Vasai ed un pezzo del Pd sul tema nulla avevano detto. Poiché però, in politica, non si gioca a chi è “il primo della classe” ma ci si unisce su battaglie comuni, allora abbiamo presentato una mozione sia in Provincia che in Comune perché i due Consigli impegnino formalmente il Sindaco di Arezzo ed il Presidente della Provincia a sostenere presso il Governo l’abolizione dei Consorzi di Bonifica. Del resto le dichiarazioni sono importanti, ma poi contano le posizioni formali prese. Siamo certi – concludono Tanti e Francini – che la proposta dell’On. Marco Donati (PD) sarà di sicuro più forte se sarà supportata istituzionalmente dal voto del Consiglio Provinciale e Comunale di Arezzo visto che il voto di un’Aula direttamente eletta dai cittadini vale più dei comunicati stampa».