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Conti pubblici: Bruegel, in Italia serviva ristrutturazione debito

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Roma, 5 ott. (AdnKronos) – Se l’Italia qualche anno fa avesse avviato una ristrutturazione preventiva del debito pubblico avrebbe creato le basi per una crescita sostenibile. Non è una provocazione ma una delle conclusioni di un’analisi del think tank Bruegel sul legame tra debito, austerity e deflazione nella zona euro.
“ln Italia sarebbe stato meglio uno sforzo preventivo per progettare una ristrutturazione del debito” scrivono gli analisti del Bruegel. “Una decisione – aggiungono – che, seppur controversa, avrebbe dato più margine per alleggerire il peso dell’austerity e creato le condizioni per una crescita più forte”. Oggi però, ammettono, “se una scelta di questo tipo si rendesse inevitabile sarebbe particolarmente pesante”.
Ma l’allarme sul debito pubblico italiano oggi è più attuale che mai: “nel 2010 – si ricorda nel rapporto – in un paper del Fmi del 2010 si giudicava insostenibile un debito sopra il 120%”. E, si aggiunge, secondo gli autori per ridurlo “sarebbero servite misure di austerity più severe di quanto mai sperimentato nella storia del paese, il che sarebbe stato politicamente inaccettabile”. Però oggi alla luce della salita dello stock de debito (al 131,6% nel 2014 secondo ultime stime del governo nella nota al Def) “questo avvertimento va lanciato con ancora più forza”, sottolineano gli esperti del think tank.
(segue)