Grosseto, 8 ago. – (Adnkronos) – La criminalità ambientale fa affari sulla pelle dell’ambiente e dei cittadini, e per farlo si serve quasi sempre della corruzione, una vera e propria zavorra che contribuisce a rendere ancora più grave la lunga crisi, che non è solo economica, ma anche culturale e politica. Da Festambiente, festival nazionale di Legambiente in corso di svolgimento nel grossetano, l’associazione ambientalista presenta i numeri di un’emergenza: secondo la Direzione Investigativa Antimafia nel 2013 per i reati di concussione e corruzione sono stati 1564 persone denunciate e arrestate con una diminuzione del 10% rispetto lo scorso anno.
Nel dettaglio, spiega Legambiente, sono state 318 le persone denunciate e arrestate per reati di concussione e ben 1246 per i reati di corruzione. Non meno preoccupanti sono i dati per quella che Legambiente ha definito la ”corruzione ambientale”, cioè quella relativa alla rapina delle risorse tipicamente ambientali e più in generali storico-culturali.
I numeri parlano chiaro: dal 1° gennaio 2010 al 30 settembre 2012 sono state 78 le inchieste relative a episodi di corruzione connessi ad attività dal forte impatto ambientale con 87 aziende finite sotto sequestro. Il maggior numero d’inchieste, è concentrato in Lombardia (15) seguita a pari merito, con 8 inchieste ciascuna da Toscana, Calabria, Campania. (segue)