Home Nazionale Crisi: Cgil, 525.000 lavoratori zero ore, 5.900 euro in meno busta paga (2)

Crisi: Cgil, 525.000 lavoratori zero ore, 5.900 euro in meno busta paga (2)

0

(AdnKronos) – Le ore di Cig richieste e autorizzate a settembre, infatti, tornano oltre i 104 milioni, con un aumento su agosto del 43,86%: è il secondo mese tra gli ultimi dodici con la richiesta più alta. Si arresta così, dice ancora la Cgil, la lieve tendenza alla riduzione registrata nelle passate rilevazioni mensili e si conferma la media sopra gli 80 milioni di ore al mese che ha caratterizzato gli ultimi quattro anni. Un quadro, dice la Cgil, “che conferma i segnali negativi sulla situazione economica e produttiva del Paese: troppo timida l’inversione di tendenza rispetto alla persistenza della crisi e del processo di deindustrializzazione in atto”.
Cig a settembre 2014 – La richiesta di cassa ordinaria aumenta in modo considerevole sul mese precedente (+265,84%, con 21.603.504 ore autorizzate), ma mantiene una tendenza a diminuire (-32,11% su nove mesi). La cassa integrazione straordinaria cresce del 16,4% su agosto (64.319.661 ore) e del 78,64% su nove mesi. Si inverte una tendenza sulla cassa in deroga: se fino ad agosto le ore concesse sono state in diminuzione rispetto ai mesi del 2013, a settembre è tornata a salire (+61,93%, con 18.544.345 ore), indicando che in relazione ai finanziamenti stanziati resta una forte sofferenza e permane l’incertezza per quanto riguarda l’anno in corso.
Causali di Cig – Continuano a crescere le aziende che fanno ricorso ai decreti di Cigs: sono 6.151, con un aumento del 27,46% sullo stesso periodo del 2013, e riguardano 11.443 unità aziendali territoriali (+35,08%). Nello specifico si registra un aumento dei ricorsi per crisi aziendale (2.904 decreti da inizio anno per un +4,12% sui primi nove mesi del 2013) che rappresentano il 47,21% del totale, così come un deciso aumento di ricorsi al concordato preventivo (+176,19%) e al fallimento (+46,62%). Continuano ad aumentare i contratti di solidarietà (+57,47%) e torna a salire anche la percentuale sul totale dei decreti, passata dal 28,16% del 2013 al 34,79% di oggi. (segue

Exit mobile version