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Crisi: Confapi, pmi pronte a scendere in piazza, più sostegno a industria

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Roma, 12 dic. (AdnKronos) – “Dopo quasi 8 anni di crisi, se si scioperasse per sollecitare il governo alla costruzione di un progetto industriale nel paese, ad avviare politiche di sburocratizzazione, a ridurre il peso fiscale, a diminuire la tassazione sul lavoro così da adeguare i salari minimi, ad aumentare la liquidità per le pmi, a investire su un corretto passaggio scuola-lavoro, anche noi imprenditori, insieme ai nostri lavoratori, scenderemmo in piazza a migliaia”. Così Paolo Galassi, presidente di Confapi Industria, l’associazione delle piccole e medie imprese manifatturiere e di servizio alla produzione, in merito allo sciopero indetto oggi.
Se le pmi registrano, infatti, nella riforma del mercato del lavoro, alcune note positive, ad esempio, in merito al superamento del reintegro nel licenziamento economico per le aziende con più di 15 dipendenti, al tentativo di razionalizzare le attività ispettive così come la volontà di semplificare le procedure degli adempimenti legati alla costituzione e la successiva gestione dei rapporti di lavoro “rimangono però – continua Galassi – forti perplessità rispetto ai tempi di realizzazione di tali riforme. Appaiono inoltre poco chiari e realizzabili gli interventi previsti sui fondi di solidarietà così come il subordinare l’utilizzo della Cigo all’esaurimento di quello sui contratti di solidarietà”.
Anzi, per i piccoli e medi imprenditori “si continua a parlare di ‘manovre’, ‘riforme’ ma riscontriamo proposte poco efficaci, che non affrontano i bisogni concreti dell’industria manifatturiera anche perché troppo spesso ai tavoli non siedono i veri rappresentanti delle pmi e quindi non vengono portate avanti le nostre reali esigenze”, conclude.