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Crisi: Zanon (Confcommercio), aperture festive dei negozi aumenta costi

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Venezia, 18 set. – (Adnkronos) – Mentre si fa strada l’ipotesi di un eventuale aumento dell’Iva, l’Antitrust boccia la nuova legge sulle aperture festive dei negozi. “Un danno per tutti – dichiara Confcommercio Veneto -. L’eventuale aumento delle aliquote agevolate Iva sui beni di prima necessità e sul turismo andrebbe a colpire da una parte, ancora una volta, i redditi medio-bassi, dall’altra spingerebbe fuori mercato le nostre imprese”.
“Sarebbe una scelta scellerata – avverte il presidente di Confcommercio Veneto Massimo Zanon -, un peso umanamente impossibile da sostenere sia per le famiglie, i cui redditi sono arretrati ai valori del 1986, sia per le imprese. Allora ditemi dove sta la novità di questo Governo, se la scelta è sempre quella di colpire, tassandoli, i soliti noti?”.
“Per quanto riguarda le aperture festive – prosegue Zanon – l’allungamento degli orari di vendita dei negozi, in questo contesto di crisi, ha un unico risultato certo per le aziende: l’aumento di costi, dovuto soprattutto all’incremento delle ore lavorative, ma non quello delle vendite totali del settore. Lo confermano i dati Istat – spiega il presidente – dimostrando che le liberalizzazioni volute dal Governo Monti hanno fallito nel tentativo di rilanciare i consumi”.
Per Zanon, inoltre, “non potendo usare liberamente la leva del prezzo perché il consumatore non è disposto a spendere di più, i margini di profitto delle aziende si sono ridotti all’osso. Risultato: dall’entrata in vigore delle liberalizzazioni Monti a oggi hanno chiuso oltre 170mila aziende commerciali al dettaglio (13mila nel solo Veneto), solo in parte compensate da new entry. Il saldo – ricorda Zanon – è stato di circa -16mila aziende in Italia e di -1.500 in Veneto. Giocare una partita a scacchi in un mercato che tira è ben diverso dal giocarla in una situazione di consumi calanti”.