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Da Anammi consigli per scegliere amministratore condominio giusto

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Roma, 13 feb. (Labitalia) – Cosa verificare se si vuole scegliere bene l'amministratore condominiale? In vista delle assemblee di nomina che, in genere, si svolgono nei primi mesi dell'anno, l'Anammi, l'Associazione nazional-europea amministratori d'immobili, ha definito una serie di consigli utili per i condòmini. 1. Occhio ai requisiti professionali. La recente riforma (legge 220/13) stabilisce l'obbligo di diploma di scuola superiore: questo livello minimo di istruzione è fondamentale, insieme alla frequenza di un corso di formazione di base. Inoltre, il professionista non deve aver subito alcuna condanna penale. "In realtà, è quanto da sempre prescrivono le associazioni come l'Anammi", stigmatizza il presidente, Giuseppe Bica. Altro obbligo imposto per legge è la formazione continua. "Per l'Anammi – sottolinea il numero uno dell'associazione – non è una novità: la giurisprudenza e la produzione normativa sul settore sono da sempre assai copiose, quindi è necessario essere costantemente aggiornati". 2. Amministratore certificato. La legge 4 del 2013 consente alle associazioni che rappresentano un'attività non regolamentata di rilasciare una 'certificazione di conformità'. In pratica, è un attestato che comprova i requisiti professionali dell'amministratore, previa verifica da parte della stessa associazione, che ne è legalmente responsabile. Tale certificato fa parte delle garanzie da fornire agli utenti, come lo sportello per il consumatore e la polizza assicurativa. 3. La consulenza con gli specialisti. Un amministratore condominale deve essere un po' ingegnere, un po' avvocato, un po' fiscalista. E' necessario, quindi, che si avvalga dell'aiuto di consulenti fidati. Anche in questo caso, l'appoggio di un'associazione e dei suoi specialisti si rivela importante. 4. Quasi un manager. Per legge gli amministratori condominali sono chiamati a occuparsi dei problemi più disparati: risparmio energetico, ristrutturazioni, sicurezza degli impianti. "Non siamo ancora al sistema americano – osserva Bica – dove i poteri dell'amministratore sono molto ampi. Tuttavia, il professionista ha mansioni eterogenee, per le quali è opportuno contare su competenze di tipo manageriale".5. Non di sola carta. Gli attuali obblighi contabili a carico del professionista condominiale impongono l'ausilio di un computer. "Diffidate di chi dice che 'fa tutto a mano': non garantisce la correttezza delle procedure amministrative", avverte il presidente dell'Anammi. 6. L'associazione conta. Formazione di base, aggiornamento, certificazione, consulenze specializzate, informazione in tempo reale, certificazione di conformità: queste attività sono tipiche di un'associazione di categoria rappresentativa del settore. "Per questo motivo – sottolinea Bica – ci appelliamo al ministero della Giustizia, chiamato a definire il regolamento sulla formazione degli amministratori, affinché valorizzi il ruolo delle associazioni di settore in questo ambito, tenendo conto anche dell'Elenco delle organizzazioni maggiormente rappresentative, istituito presso lo stesso dicastero".7. La prova del nove. Subito dopo la nomina, il professionista deve apporre la targa con nome e recapiti all'esterno del condominio, in modo da consentire ai condòmini di rintracciarlo facilmente, evidenziando anche l'iscrizione all'associazione di categoria.