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Dall’Area Lebole importanti scenari per il futuro di Arezzo

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Dall’Area Lebole importanti scenari per il futuro di Arezzo
Parcheggio Lebole

I Popolari per Arezzo propongono un progetto completo e lungimirante che risolverebbe molti problemi cittadini. All’imprenditore privato è chiesto di occuparsi delle problematiche abitative e dell’adeguamento della viabilità

AREZZO – Dall’Area Lebole possono aprirsi importanti scenari per il futuro di Arezzo. A sostenerlo sono i Popolari per Arezzo che, alla vigilia del consiglio comunale convocato il 28 maggio per discutere del Piano Complesso d’Intervento, chiedono all’amministrazione di affrontare la riqualificazione dell’intera zona con un progetto completo e adeguato alle esigenze della città. Le decisioni sull’Area Lebole sono infatti quanto mai strategiche perché, se studiate con lungimiranza, potrebbero risolvere molti problemi della città permettendo di produrre ricchezza e nuovi posti di lavoro, di affrontare l’emergenza abitativa vissuta da molti aretini e di ristudiare una viabilità alternativa che colleghi la zona industriale, via Fiorentina e Pescaiola. I Popolari per Arezzo sono dunque molto critici nei confronti della scelta dell’amministrazione di suddividere l’intervento nell’area in tre lotti perché questo comporterebbe l’immediato avvio dei lavori esclusivamente per l’uso commerciale, senza alcun riferimento all’edilizia residenziale e alla riqualificazione della viabilità e della zona circostante. «L’ipotesi avanzata – spiega il consigliere comunale Luigi Scatizzi, – è di spostare in quest’area alcuni supermercati e grandi magazzini, con una decisione che asseconda gli interessi dell’imprenditoria ma non della cittadinanza. Oltre al pessimo impatto urbanistico che offriremo a chi arriva in città, farne un’area esclusivamente commerciale non porterebbe nuova ricchezza o nuovo lavoro perché si tratterebbe di un mero trasferimento di esercizi già presenti in città: occorre dunque studiare una soluzione alternativa capace di creare reddito e di avere ricadute positive sull’economia».

Oltre a costruire sui terreni dell’Area Lebole, l’imprenditoria privata deve esser coinvolta dall’amministrazione anche nell’affrontare il problema dell’edilizia residenziale e nell’adeguare l’intera viabilità circostante. L’edificabilità della zona può infatti essere inserita in un piano di recupero che consente all’investitore di risparmiare il 50% degli oneri di urbanizzazione, dunque è possibile richiedere che tale risparmio sia utilizzato a favore della cittadinanza. Tali risorse potrebbero essere reinvestite dall’imprenditore per affrontare l’emergenza abitativa vissuta da molti cittadini di Arezzo. L’attuale progetto del Comune prevede un secondo lotto di intervento con 2.700 mq dedicati all’edilizia popolare ma questi lavori non inizieranno prima di molti anni, dunque i Popolari per Arezzo hanno proposto che, anziché realizzare nuovi edifici, l’amministrazione utilizzi le risorse private per comprare alcuni appartamenti in città e per assegnarli come abitazioni popolari, fornendo un importante aiuto a tante famiglie in difficoltà. Per concludere, al privato deve essere richiesto di intervenire anche sulla viabilità circostante strutturando un adeguato accesso ad Arezzo, risolvendo il problema del collegamento tra le varie aree cittadine e riuscendo così dopo tanti anni a realizzare la rotatoria tra via Fiorentina e viale Amendola. «L’Area Lebole deve essere studiata in tutta la sua complessità – conclude Andrea Gallorini, presidente dei Popolari per Arezzo. – Finora l’amministrazione ha fornito progetti parziali e fumosi, invece occorre affrontare l’area con serietà e lungimiranza per riqualificare l’intera zona e per portare benefici socio-economici al nostro territorio».