Roma, 24 set. (Adnkronos) – “Da un lato il voto di oggi è un’occasione persa, si poteva chiudere un problema che va avanti da lungo tempo”. A dirlo è Francesco Vignarca, coordinatore di Rete italiana per il disarmo e ideatore della campagna ‘Taglia le ali alle armi’ contro l’acquisto dei caccia F-35. La perplessità sulle operazioni di acquisto del caccia derivano dall’analisi di un documento del Gao, l’ufficio generale di contabilità della Difesa statunitense, nel quale si evidenzia una sproporzione dei costi di mantenimento dell’F-35 rispetto agli attuali velivoli in dotazione alle forse armate americane. “Secondo i risultati dell’indagine appena terminata i costi annuali di operatività e supporto del solo F-35 risulterebbero essere dell’80% più alti rispetto alla stessa tipologia di costi complessiva di quattro diversi aerei già in dotazione alle forze armate statunitensi ” dice Vignarca.
Le spese per il caccia andrebbero ad aggiungersi alle stime complessive di gestione per la flotta Usa di caccia che “oscillano tra 900 e 1.000 mld di dollari”. Il coordinatore di Rete italiana per il disarmo aggiunge che “il fatto di voler dimezzare rappresenta d’altro canto un passo in avanti verso la soluzione della problematica”. Nonostante ciò Vignarca afferma che “finchè non vediamo non crediamo: il governo deve seguire le indicazioni del parlamento e non lasciare che le richieste rimangano lettera morta”.