Home Nazionale Ebola, un’altra infermiera ricoverata a Madrid. Oms: “Rischio diffusione in Europa molto basso”

Ebola, un’altra infermiera ricoverata a Madrid. Oms: “Rischio diffusione in Europa molto basso”

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Madrid – L’Ebola continua a spaventare la Spagna. Un’altra infermiera è stata ricoverata all’ospedale Carlo III di Madrid, secondo quando riferito da un portavoce della struttura. La donna, che lavora nello stesso team con la prima malata di Ebola al di fuori dell’Africa, “ha la febbre, che non si può attribuire al virus Ebola, ma gli specialisti pensano sia opportuno metterla in isolamento”.
Al momento, dunque, a parte questo nuovo caso sospetto, sono ricoverati Maria Teresa Romero e il marito, un ingegnere rientrato di recente dalla Nigeria e un’altra infermiera. I test eseguiti ieri sera tardi non hanno mostrato la presenza del virus.
La Spagna vive ore d’ansia per via dell’ebola tanto che oggi alla Camera è passato in secondo piano il dibattito sull’occupazione per dare spazio ai chiarimenti, richiesti al premier, sul virus. Mariano Rajoy cerca di tranquillizzare esprimendo il suo assoluto convincimento nel fatto che “supereremo questa situazione”. Chiede, quindi, di aver “fiducia” nei riguardi “dei professionisti della Sanità”. “Il contagio non è facile”, sottolinea il premier spagnolo e garantisce che il governo agirà in maniera “totalmente trasparente” e fornirà “puntualmente tutte le informazioni di cui dispone”. Rajoy, infine, spiega che è stato creato un comitato di supervisione che assicurerà il coordinamento tra Ministero della Salute, i servizi della Sanità di Madrid e le autorità sanitarie dell’Unione Europea.
E mentre Rajoy tranquillizza soprattutto i connazionali, l’Organizzazione Mondiale della Sanità allontana i timori del rischio diffusione ebola in Europa. “Casi sporadici di Ebola in Europa sono inevitabili, visti i viaggi verso i Paesi colpiti, ma il rischio di diffusione del virus è evitabile ed estremamente basso”, afferma Zsuzsanna Jakab, direttore dell’Oms Europa.
Allo stesso modo un portavoce della Commissione Ue sostiene che la diffusione del virus nel Vecchio Continente è “altamente improbabile”, perché nella Ue “i sistemi di prevenzione e allarme sono avanzati”.
In Italia il ministro della Salute Beatrice Lorenzin mette nero su bianco: il nostro Paese non vive una situazione d’emergenza Ebola. Anche perché il virus “con il sistema sanitario ed igenico come il nostro si trasmette molto difficilmente”. La preoccupazione maggiore oggi è rappresentata dalla prevenzione di quei “casi che potrebbero verificarsi come successo negli Usa o il fatto di dover portare in sicurezza nel nostro Paese operatori senza che questo crei un allarme non giustificato”. Il malato infetto viene portato allo Spallanzani di Roma o al Sacco di Milano, “questa è la procedura, ovviamente tutti gli operatori sanitari italiani sono allertati”, sottolinea il ministro. Le misure di precauzione comunque sono state adottate: “assistenza ed informazioni corrette” sono rivolte in particolar modo a coloro che hanno lavorato con i malati, i più esposti al virus.
Secondo Lorenzin “va bloccata la situazione in West Africa perché se passiamo da 20mila malati, previsione Oms per la fine dell’anno, a 100mila, se non conteniamo questa curva diventa una situazione molto difficile per l’Africa e per il mondo. Noi stiamo solo provvedendo a delle misure più alte in previsione di un aumento dell’epidemia in Africa”. E ribadisce: “In Italia stiamo seguendo le procedure che sono previste dai trattati europei e dall’Oms, ho chiesto 5 milioni in più nella legge di stabilità proprio per intensificare la sorveglianza”.