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Emergenza-urgenza, è tempo di un governo efficace ed efficiente della rete toscana e nazionale

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All’ordine dei medici confronto con professionisti, amministratori, politici e sindacalisti. Il modello aretino giudicato fra i migliori d’Italia. Il Manifesto del Fimeuc

AREZZO – Se nella sanità Toscana e Italiana ormai sono ben definite le politiche dell’ospedale per intensità di cure e delle politiche assistenziali sanitarie territoriali con la medicina di iniziativa, si naviga ancora a vista, con modelli diversi da azienda ad azienda e da regione a regione, nel fondamentale dipartimento di raccordo che è l’Emergenza-urgenza.

Il modello aretino è giudicato dall’Agenas e dal Mes uno dei migliori in Italia. E proprio Arezzo sarà la sede di un confronto con la presenza di tecnici, amministratori, politici e sindacati dei medici.

Venerdì mattina (17 ottobre con inizio alle ore 9,00) nella sala riunioni dell’ordine dei medici (via Giotto n. 134) Cimo e Fimeuc (la federazione che riunisce 9.000 operatori italiani dell’area dell’emergenza) hanno organizzato un incontro su “il dipartimento emergenza urgenza per il governo della rete dell’emergenza urgenza”.

In apertura dei lavori gli interventi del Presidente dell’Ordine Lorenzo Droandi, del segretario provinciale del Cimo Ennio Duranti e della senatrice Donella Mattesini, membro della commissione sanità del Senato.

Verranno poi illustrati i dati ministeriali sull’emergenza-urgenza, e la relazione del Fimeuc, con il manifesto-progetto per far diventare dopo gli ospedali e il territorio, questo che funge da collegamento strategico, come il terzo grande polo della sanità.

Sarà quindi la volta dei dati del Mes sui dipartimenti toscani, della illustrazione del modello aretino e del governo della rete dell’emergenza regionale.

Chiuderà la mattinata una tavola rotonda su “La rete dell’emergenza urgenza (118, pronto soccorso, osservazione, medicina d’urgenza) per la sicurezza e la qualità delle cure tra territorio e ospedale”, con la partecipazione di Lorenzo Droandi (Presidente Ordine dei Medici Arezzo), Enrico Desideri (Direttore Asl 8 Arezzo), Alessio Bertini (Presidente SIMEU Toscana), Federico Gelli (Responsabile Sanità PD Nazionale), Stefania Magi (Responsabile sanità PD toscano), Morando Grechi (Segretario Regionale CIMOToscana), Adelina Ricciardelli (Presidente Fimeuc).

Quindi modello organizzativo unitario su tutto il territorio toscano e nazionale, integrazione in rete con territorio e ospedali, ma soprattutto definitivo riconoscimento professionale del medico, dell’infermiere e della altre figure dell’emergenza urgenza

Il manifesto redatto dalla Fimeuc ha obiettivi semplici e chiari: prevedere e normare un dipartimento monospecialistico integrato territorio-ospedale dell’emergenza su base provinciale o di area vasta (bacini di 600.000-

1.200.000 abitanti su cui insiste una centrale operativa di 118). A queste devono  afferire mezzi di soccorso, 118, punti di Primo Intervento, Pronto soccorso e Osservazione breve intensiva generale e pediatrica e medicina d’urgenza semintensiva delle aziende sanitarie che insistono sul territorio/bacino.

Prevedere nel regolamento la rotazione del personale sulle varie articolazioni, al fine di favorire la figura del medico unico dell’emergenza.

Attribuire un codice di disciplina alle Unità operative di Medicina d’urgenza  semintensiva per censire e monitorare le attività di queste unità, oggi rilevate come attività della Medicina Interna dopo l’istituzione della scuola di specialità

Rinominare l’attuale disciplina con la denominazione attuale del diploma di specializzazione di medicina di emergenza-urgenza.

Aumentare i contratti per la specializzazione di medicina di emergenza urgenza per coprire progressivamente il nuovo fabbisogno e permettere l’ accesso alla specialità dei medici che già operano nel settore.

Rivedere gli standard di personale del settore dell’emergenza tenendo conto che nei Pronto soccorso e nell’emergenza preospedaliera il tempo minimo che un medico dedica ad un paziente è di trenta minuti.

Rivedere il numero di mezzi sul territorio in relazione alla introduzione dell’ automedica e delle acquisite competenze infermieristiche.

Portare a termine il passaggio alla dipendenza dei medici dell’emergenza preospedaliera che hanno maturato i requisiti e che ne facciano richiesta

Accelerare le procedure per la stabilizzazione dei medici della emergenza ospedaliera con contratto dipendente a tempo determinato da più di tre anni e nelle regioni in piano di rientro al netto dello sblocco del turnover sui cessati.

Riconsiderare la stabilizzazione dei medici con contratti atipici la cui attività sia stata fondamentale per il livello essenziale di assistenza nella emergenza-urgenza.