Home Nazionale Enel: Assocarboni, comprensibile decisione P.Tolle ma riequilibrare mix Italia

Enel: Assocarboni, comprensibile decisione P.Tolle ma riequilibrare mix Italia

0

Roma, 26 set. (AdnKronos) – “La decisione Enel di accantonare il progetto di conversione a carbone della centrale di Porto Tolle è comprensibile. Il progetto avrebbe avuto un forte impatto positivo sull’economia locale e nazionale, oltre a garantire maggior sicurezza e economicità al nostro sistema energetico, ma a causa di difficoltà normative e contenziosi locali è stato bloccato per oltre dieci anni diventando di fatto di difficile realizzazione anche per un grande operatore quale Enel”. Ad affermarlo in una nota è il presidente di Assocarboni, Andrea Clavarino.
“Perdere progetti di oltre 2,5 miliardi di euro con importanti ricadute occupazionali, quale poteva essere la conversione della centrale di Porto Tolle, dimostra quanto sia urgente un intervento del Governo sul quadro normativo affinché si riesca a garantire agli operatori maggiore certezza degli investimenti e dei tempi”, sottolinea Clavarino.
Mentre in Europa e nel mondo il carbone è la fonte più competitiva per la generazione di elettricità, l’Italia, pur vantando alcuni dei migliori impianti al mondo, con efficienze del 46%, rileva ancora, “continua a rimanere indietro, mantenendo una quota del carbone nel mix energetico di solo il 12%”. (segue)
Un paese come la Germania, che ha fortemente promosso ed incentivato lo sviluppo e l’utilizzo delle fonti rinnovabili, sottolinea il presidente di Assocarboni, “continua a basare la sua competitività sul carbone. Oggi il mix tedesco vede il carbone con un peso del 45% e le rinnovabili con una quota pari al 25%. Adottare la ricette tedesca con più rinnovabili e carbone potrebbe essere una possibile soluzione per l’Italia”.
E’ importante inoltre ricordare che il sistema energetico italiano, rileva Clavarino, “dipende per circa il 50% dal gas, il 40% del quale è importato dalla Russia, con la conseguenza di esporre il nostro Paese ad un rischio geopolitico particolarmente elevato nell’approvvigionamento. Viene stimato che nel caso di uno stop nei rifornimenti di gas da parte della Russia, ad esempio in relazione alla crisi con l’Ucraina, con un inverno rigido, l’Italia avrebbe scorte solo per resistere 20 giorni”.
Sia per il rilancio dell’economia sia per garantire una migliore diversificazione geopolitica delle fonti, conclude, “è sempre più urgente in Italia una nuova roadmap del carbone”.