Home Nazionale Estate: impazzano tisane ‘salva salute’, ma non tutte sono benefiche

Estate: impazzano tisane ‘salva salute’, ma non tutte sono benefiche

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Roma, 19 ago. (AdnKronos Salute) – Tisane ghiacciate invece di bibite gassate e cocktail a bordo piscina. E’ il nuovo trend salutista che sostituisce bevande zuccherate e alcoliche, con la promessa di ‘sgonfiare’, salvare la linea e far ritrovare le energie perdute. Una buona soluzione a patto di utilizzare ingredienti davvero sani, evitare mix fai da te ed erbe troppo ‘attive’ che possono avere effetti collaterali inaspettati o interazioni con farmaci. Ciro Vestita, nutrizionista e docente di fitoterapia all’università di Pisa, promuove la ‘moda’ ma con qualche distinguo.
“Alcune tisane ed infusi – spiega l’esperto all’Adnkronos Salute – sono davvero alleati della nostra salute. In particolare malva e karkadè, che non hanno effetti collaterali, sono adatte a tutti e hanno effetti molto positivi. La malva, di cui è ricco il nostro Paese, da Nord a Sud, è un ottimo antinfiammatorio, previene le recidive delle cistiti, frequenti nelle donne. E’ lenitiva, antidolorifica, dà una mano alla flora batterica intestinale e aiuta il corpo a sgonfiarsi. E’ utilissima anche per gli anziani che soffrono per problemi alle gengive e lesioni causate dalla dentiera. Tra l’altro ha un azione lenta, come un diesel, e fornisce il suo ‘aiuto’ nell’arco della giornata”.
Per quanto riguarda il karkadè, invece – infuso rosso e acidulo conosciuto un tempo come sostituto del tè e apprezzato per le capacità dissetanti – già i nostri nonni ne apprezzavano le doti digestive. Ed è nota anche la sua funzione antinfiammatoria e vitaminizzante. “Recenti studi – continua Vestita – hanno indicato che è anche un buon antipertensivo”.
Bevande sane, vitaminizzanti e gradevoli sono anche gli infusi di frutti di bosco: “Ginepro, lamponi, rosa canina, pere selvatiche, mirtillo. In un litro d’acqua basta far bollire un cucchiaio di questi frutti per 30-40 secondi, filtrare e bere. La bevanda è ricca di vitamina C grazie alla rosa canina, l’alimento che ne è più ricco in natura dopo il peperoncino”, dice Vestita ricordando che bevande industriali con aggiunta di vitamina C non possono avere lo stesso effetto: “Aggiungere questa vitamina nobile è come fare la guerra mandando solo i generali a combattere. In natura la vitamina C è sempre accompagnata da migliaia di oligoelementi che l”aiutano’. Da sola, per quanto potente, è sempre meno efficace”.
Ancora più semplice una bevanda realizzata con una caraffa di acqua in cui è messo a macerare un limone. “Dopo due ore l’acqua è ricca di sostanze benefiche e profumate. Se si aggiunge qualche scorzetta di cedro ancora meglio. Lo facevano i nostri nonni in meridione, che sfruttavano così anche il potere antisettico del limone”, suggerisce Vestita.
Per chi vuole dimagrire ci sono poi le tisane spezzafame, che agiscono sulla fame nervosa. “Orthosiphon, biancospino, tiglio e melissa, sono calmanti e aiutano a controllare l’ansia da cibo. La melissa, in particolare, riesce a equilibrare fortemente la flora batterica che è il nostro ‘ministero della Difesa’ interno. Chi fa una dieta iperproteica, per esempio, ‘alleva’ una flora tossica. La melissa favorisce la rinascita della buona flora batterica. Queste erbe, insieme, sono un ottima tisana. Basta far bollire, per due minuti, in un litro e mezzo di acqua due cucchiai del mix, lasciare riposare 20 minuti, filtrare e bere. Spezza la fame, fa sgonfiare e si sta meglio”.
Attenzione, invece, a ‘ricette miracolose’ di cui non si conosce l’origine, alle erbe provenienti da Paesi dove ci sono meno controlli, come l’Est asiatico e la Cina, e agli acquisti su Internet. “Si rischia di mettere nel bicchiere prodotti che possono contenere conservanti, pesticidi, farmaci”, avverte l’esperto.
Pericolose anche le tisane dimagranti a base di fucus. “Si tratta di un’alga che attiva fortemente la tiroide, la fa lavorare molto. In questo modo si possono perdere due o tre chili al di là della dieta. Ma è un rischio serio perché si può sviluppare un ipotiroidismo patologico o addirittura cisti alla tiroide”. Meglio tenersi alla larga anche dalla graviola che “non è ancora ben studiata. E per quanto riguarda l’aloe, meglio scegliere il succo fatto in casa perché i conservanti utilizzati in quelle industriali non sono sempre benefici”. Anche l’equiseto, forte diuretico, ha un principio molto attivo e “va quindi preso sotto controllo medico”.
Oggi nelle Asl “sono presenti medici fitoterapeuti. Si può chiedere il parere gratuitamente prima di prendere una qualsiasi tisana di cui si è solo letto su Internet o sui giornali”, conclude Vestita.