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Eu-Osha, individuare priorità sicurezza lavoro per obiettivi Europa 2020

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Bilbao, 25 mar. (Labitalia) – Cambiamento demografico, globalizzazione e cambiamenti nel mondo lavorativo, nuove tecnologie sicure e nuova o maggiore esposizione professionale ad agenti chimici e biologici. Queste le aree prioritarie fondamentali per la ricerca in materia di sicurezza e salute sul lavoro (ssl), individuate dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (Eu-Osha) per aiutare l’Europa a raggiungere i suoi obiettivi per il 2020 e pubblicate nel documento ‘Priorities for occupational safety and health research in Europe: 2013-2020′.
Per l’Agenzia, la definizione delle priorità permetterà un migliore coordinamento delle attività di ricerca e una più efficiente allocazione delle risorse nei prossimi anni. “In questo momento di crisi economica – spiega Christa Sedlatschek, direttrice dell’Eu-Osha – una strategia a livello europeo in materia di salute e sicurezza sul lavoro è più che mai necessaria, e le questioni relative alla sicurezza e alla salute nel luogo di lavoro devono essere collocate in cima all’agenda politica. Occorre sottolineare che salute e sicurezza, competitività e rendimento aziendale sono intercollegati. La stabilità e la sostenibilità sociale dovrebbero andare di pari passo con la crescita economica”.
“L’Eu-Osha ha un ruolo chiave da svolgere – sottolinea – nel garantire che la ricerca ad alto livello sulla salute e sicurezza sul lavoro sia tradotta in soluzioni pratiche, a livello di base, nel luogo di lavoro. E’ essenziale che l’Agenzia coordini la ricerca e comunichi i rischi sia ai lavoratori che ai datori di lavoro”.
Tenendo conto dei più recenti sviluppi delle conoscenze scientifiche, dei cambiamenti in atto nel mondo del lavoro e delle tendenze che hanno un impatto sulla salute e sicurezza sul lavoro, Eu-Osha esamina varie sfide. “La prima – sostiene – è il cambiamento demografico: mano a mano che la popolazione europea invecchia, la sfida consiste nel consentire ai lavoratori anziani di rimanere attivi e produttivi più a lungo e aumentare la percentuale di lavoratori anziani nel mondo del lavoro”.
“Un aumento dei tassi di occupazione femminile – rileva – significa che abbiamo bisogno di una migliore comprensione delle questioni di salute e sicurezza che riguardano specificamente le donne. Anche il fenomeno della migrazione accresce la varietà della forza lavoro. Dobbiamo comprendere come adattare la progettazione del luogo di lavoro e l’organizzazione del lavoro per affrontare questi mutamenti nella composizione della forza lavoro”.
“La ristrutturazione delle organizzazioni, la diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e il passaggio dalla produzione ai servizi – osserva l’Agenzia – hanno condotto alla precarietà e all’intensificazione del lavoro, a nuovi modelli lavorativi e a orari di lavoro spesso impossibili. Questi fattori aumentano l’esposizione dei lavoratori a rischi psicosociali. E’ necessario comprendere meglio i legami tra fattori di rischio psicosociali e morbilità e mortalità, al fine di elaborare efficaci strategie di prevenzione”.
Ma l’Eu-Osha punta anche sulle nuove tecnologie. “Settori relativamente nuovi e ancora in evoluzione – afferma – portano con sé nuovi rischi, per esempio l’esposizione a campi elettromagnetici o a rischi biologici. Occorre comprendere questi rischi e assicurare che la ricerca in materia di salute e sicurezza sul lavoro sia integrata nella progettazione e nello sviluppo di tutti i nuovi processi e tutte le nuove tecnologie (prevenzione attraverso la progettazione)”.
L’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro riferendosi alla nuova o maggiore esposizione ad agenti biologici e chimici fa notare che “gli infortuni mortali sono in diminuzione, ma sono in aumento i decessi causati da malattie professionali. Lo sviluppo di prodotti e materiali innovativi e la svolta verso un’economia efficiente dal punto di vista delle risorse e a basse emissioni di carbonio hanno condotto a nuove tecnologie, facendo così emergere nuove sfide in materia di salute e sicurezza sul lavoro”.
“I lavoratori sono esposti – riferisce – a un numero crescente di agenti biologici e chimici, interferenti endocrini, nuove tecnologie come la nanotecnologia, nonché a combinazioni o miscele di sostanze pericolose. Sono necessari metodi migliorati di rilevazione e individuazione per garantire l’utilizzo sicuro di tali agenti chimici e biologici”.