Home Nazionale Farmaci: app, sms e ‘device’ per ricordare di prenderli nel modo giusto

Farmaci: app, sms e ‘device’ per ricordare di prenderli nel modo giusto

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Roma Ricordare di prendere la pillola o fare l’iniezione al momento giusto della giornata può rivelarsi un’impresa. Specie se le medicine sono numerose e la cura è lunga. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità fino al 50% dei pazienti non assume correttamente i farmaci prescritti per malattie croniche. E si comincia a ‘sbagliare’ già dopo i primi 10 giorni. Con costi elevati, in termini di ricadute, ricoveri, decessi ma anche spese extra dei servizi sanitari. In Europa “si stima che il problema costi 1,25 miliardi di euro annui”, spiega all’Adnkronos Salute Fulvio Bruno, amministratore della FBCommunication, piccola azienda di Modena che ha sviluppato un sistema innovativo di monitoraggio integrato dell’assunzione di farmaci attraverso App, sms, telefonate e un device per pazienti costretti a letto.
“Insieme alla Facoltà di Ingegneria dell’Università di Ferrara – racconta Bruno – abbiamo sviluppato un software e un sistema integrato: Interactive Monitoring Service (Ims). Si tratta di un sistema automatico, che però assegna al paziente un ruolo attivo, e lo intervista con regolarità. E’ strutturato in modo da facilitare l’interazione tra il medico e il paziente, e permette di raccogliere anche valori di parametri come pressione arteriosa, oppure glicemia, che il paziente regolarmente monitora a domicilio”. Il sistema contatta, per via telefonica, ama, app sui tablet o un device per pazienti costretti a letto, il malato in base a ciò che ha stabilito il medico.
Non solo: Ims fa delle vere e proprie mini-interviste, con domande studiate per capire per quale motivo, ad esempio, è stata saltata una somministrazione. “Una voce umana preregistrata, o un messaggio, pone i quesiti ai quali il paziente risponde mediante tastiera o touch screen”. Per ogni medico viene predisposta una pagina web dedicata e protetta, sulla quale egli potrà inserire i pochi dati necessari al fine di avviare il servizio per i pazienti arruolati, e sulla quale, in tempo reale, verranno registrate le risposte di ciascun paziente. “Con un monitoraggio sempre aggiornato”, prosegue Bruno. Questo consentirà al medico di capire se, quando e come intervenire.
“Abbiamo testato il sistema, che si è rivelato utile. E ora è già in uso presso il centro di gastroenterologia del Policlinico di Palermo e in un’altra struttura in ambito cardiovascolare”. I costi dipendono dal numero dei pazienti coinvolti nel servizio, “ma il nostro obiettivo è quello di arrivare all’equivalente di meno di un caffè al giorno per paziente”. E la ricerca di strade per migliorare l’aderenza alle cure va avanti a Modena. “Stiamo studiando un prototipo di dispenser per chi assume più pillole al giorno, e pensiamo a un sistema a controllo vocale”, conclude.