Home Nazionale Farmaci: Banco farmaceutico, sempre più poveri non riescono a comprarli

Farmaci: Banco farmaceutico, sempre più poveri non riescono a comprarli

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Roma, 26 nov. (AdnKronos Salute) – Cresce in Italia la povertà sanitaria. Nel 2014, infatti, è aumentata del 3,86% la richiesta di farmaci da parte di quella fascia di popolazione che non è più in grado di acquistare medicinali, nemmeno quelli con ricetta medica. In particolare, si è passati dalle 2.943.659 confezioni di farmaci richieste nel 2013 alle 3.057.405 del 2014. Questi alcuni dati dell’Osservatorio sulla donazione dei farmaci di Banco farmaceutico Onlus, che ha presentato il Rapporto 2014 questa mattina a Roma nella sede dell’Aifa. Incontro al quale hanno partecipato i diversi protagonisti della filiera farmaceutica – industriali, farmacisti, enti di solidarietà – e non solo, riuniti in un gruppo di lavoro che punta a far crescere le donazioni di medicinali e arrivare ad un maggior numero di persone.
Secondo l’analisi presentata, elaborata a partire da un campione di 46 enti convenzionati con il Banco farmaceutico dispensatori di farmaci in tutte le aree geografiche, gli assistiti sono prevalentemente adulti (59,3%), mentre sono meno numerosi i bambini (22%) e gli anziani (18,7%). Globalmente la popolazione assistita è composta soprattutto da immigrati (60,2%) e in misura inferiore da italiani (39,8%). Una differenza più sfumata al Nord e che si accentua nelle regioni italiane centrali. Globalmente, nel primo semestre del 2014 gli enti selezionati hanno dispensato oltre 875.000 dosi giornaliere di farmaci. Il maggior numero di medicinali dispensati sono quelli per l’apparato respiratorio.
“Il Banco – spiega Paolo Gradnik, presidente della Fondazione Banco farmaceutico Onlus – opera da 15 anni ed intercetta un bisogno che è sempre più evidente. Ma è solo una parte. Le stime, infatti, indicano che nel nostro Paese ci sono circa 6 milioni di poveri. Noi ne raggiungiamo meno di 500 mila”. C’è molto da fare, ammette Gradnik, che considera importante il coinvolgimento dei diversi attori della filiera del farmaco in questo progetto di solidarietà che si aggiunge alla storica collaborazione delle farmacie aderenti a Federfarma e ad Acli, Caritas nazionale, Ufficio per la Pastorale della Salute della Cei e dall’Unitalsi (Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e santuari internazionali). “In particolare l’industria – aggiunge – che copre il 70% dei farmaci raccolti”. Medicinali che oggi sono anche quelli con ricetta “distribuiti, attraverso l’intermediazione degli enti benefici, in base a prescrizione medica e con tutte le necessarie cautele per il corretto utilizzo di questi prodotti”. (segue)

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