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Federmanager, con accordo Confapi aiuteremo crescita pmi

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Rma, 19 feb. (Labitalia) – "Un accordo importante e innovativo", che, oltre a tutelare la categoria dei lavoratori interessata (dirigenti e manager), punta ad aiutare le piccole e medie imprese a superare questo difficile momento di crisi, attraverso l'ingresso, anche in strutture di dimensione ridotta, di un manager. E' il direttore generale di Federmanager, Mario Cardoni, a illustrare a Labitalia la portata innovativa del rinnovo del contratto nazionale di lavoro per i dirigenti e per i quadri superiori delle piccole e medie aziende produttrici di beni e servizi, siglata qualche giorno fa con la Confapi. "Un accordo importante -ribadisce Cardoni- a cui diamo molto peso perchè si rivolge a un sistema produttivo che è la colonna dorsale del nostro Paese: le piccole imprese, cioè quelle che hanno sofferto di più in questi anni. Abbiamo cercato di intercettare, incidendo attraverso la disciplina contrattuale, quegli elementi che potessero favorire l'ingresso di maggiori competenze manageriali nelle piccole imprese". Proprio le aziende più piccole "se hanno oggi possibilità di sviluppo -sostiene Cardoni- possono averla solo se si orientano verso mercati internazionali e se si iniettano forti dosi di innovazione". Ma per fare questo, dice, "ci vogliono le competenze giuste, perché essere piccoli imprenditori brillanti non basta più e accanto all'imprenditore ci deve esere qualcuno che sappia gestire la macchina con metodologie che appartengono a aziende più strutturate". Appunto, il manager. Rimane il fatto che le piccole imprese hanno spesso difficoltà a fare un investimento economico nell'assunzione di un dirigente. Anche per questo, spiega Cardoni, l'accordo propone delle facilitazioni. "E' forse l'elemento -annuncia l'esponente di Federmanager- più innovativo del contratto. Abbiamo disegnato non solo alcune strade che facilitano l'assunzione di un manager o dirigente, ma abbiamo anche previsto, per quelle piccole imprese che al momento non possono sostenere i costi per un manager, una figura chiamata 'quadro superiore', disegnata su misura per la piccola azienda, con un costo complessivo più basso ma senza incidere sul livello generale di professionalita e di managerialità". Anche per assumere un dirigente 'vero e proprio' ci sono strade alternative prevviste dal contratto che consentono di ottimizzare le risorse. "La prima via -aggiunge Cardoni- è quella di assumere un dirigente giovani (inteso come sotto i 43 anni): le aziende avranno la possibilità di pagarlo il 20% in meno rispetto al ccnl per tre anni". La seconda riguarda i manager di tutte le età che con la crisi hanno perso il posto di lavoro. "Per recuperare questo patrimonio di competenze nel mercato del lavoro -spiega- prevediamo la stessa possibilità di risparmio per 12 mesi, auspicando che l'inserimento di questa persona poi sia confermato. Previste anche condizioni ecomiche di uscita ridotte, in modo da non creare all'impresa l''angoscia del tfr'". L'accordo Confapi-Federmanager non prevede interventi di adeguamento del minimo contrattuale per il 2014. Le parti, infatti, hanno stabilito che l'aumento del minimo contrattuale avrà decorrenza il 1° gennaio 2015 e verrà definito entro il 30 novembre 2014. Vista la crisi, Confapi e Federmanager hanno puntato, invece, sulla valorizzazione della parte variabile della retribuzione legata alla produttività. "I manager -osserva Cardoni- sono la categoria che in questi 7 anni di crisi ha pagato di più in termini percentuali, riducendosi del 10%. Molti sono quelli che hanno dovuto cambiare lavoro. Nel contratto abbiamo rinunciato ai classici aumenti contrattuali privilegiando la strada della produttività: questo è un Paese, lo sappiamo, che soffre un gap di competitività e produttività e le politiche messe in opera nel passato non hanno mai guardato alla fascia apicale"."Abbiamo sempre trovato questo una contraddizione perché in azienda la cultura d'impresa, legata agli obiettivi, si persegue dall'alto e non dal basso. Non chiediamo perciò aumenti, ma di redistribuire una parte dell'eventuale maggiore utile che l'azienda avrà. Sappiamo che nelle piccole imprese si fa fatica, ma il futuro di queste aziende sta proprio nella modernizzazione dei processi, non solo organizzativi ma anche gestionali compresi quelli retributivi".