Home Nazionale Fi: Berlusconi domani a Roma, su tavolo anche nodo ruolo Club/Adnkronos

Fi: Berlusconi domani a Roma, su tavolo anche nodo ruolo Club/Adnkronos

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Roma, 22 set. (Adnkronos) – Silvio Berlusconi rientrerà domani a Roma. Sul tavolo troverà innanzitutto il nodo delle nomine alla Consulta. Resta in campo il tandem Violante-Bruno, ma la partita non è affatto chiusa e molti scommettono su una nuova fumata nera del Parlamento in seduta comune che si riunirà a mezzogiorno. Dopo il week end trascorso ad Arcore e la prima ‘uscita pubblica’ di ieri al Corso di formazione politica di Sirmione, dove ha sferzato Forza Italia con l’invito a ”rilanciarsi tramite forze giovani”, il Cav riprenderà in mano anche il dossier sulla riorganizzazione del partito. A cominciare dal ruolo dei club ‘Forza Silvio’. Nel pomeriggio, alle 16, nel cosiddetto parlamentino azzurro di palazzo Grazioli, l’ex premier riunirà i coordinatori regionali dei club, alla presenza del responsabile nazionale Marcello Fiori. Al centro dell’incontro la mission dei club all’interno della struttura di Forza Italia.
All’ultima riunione dei coordinatori regionali azzurri, quella di mercoledì scorso, si era aperto un dibattito tra chi voleva mantenere l’attuale organizzazione bipolare con i club fuori dalla ‘giurisdizione’ del movimento e chi, invece, in un’ottica di risparmio e ottimizzazione gestionale, vorrebbe che il partito gestisse e coordinasse direttamente tutte le iniziative della ‘creatura’ di Fiori. Chi non vede di buon occhio l’iperattivismo di Fiori si sarebbe lamentato del fatto che i 12 mila club previsti inizialmente si siano dimezzati, arrivando a 6 mila e che molte iscrizioni rischiano di essere solo virtuali (le tessere compilate on line sono destinate a rimanere lì dove sono), soprattutto per colpa della burocrazia. Per istituire un’associazione del genere, infatti, servono almeno otto persone, cinque delle quali devono essere iscritte a Fi e bisogna sborsare quasi 200 euro per pagare tasse e marche da bollo.
Alla fine, raccontano, dovrebbe prevalere una soluzione di buon senso, con i club che continueranno a lavorare, in piena autonomia finanziaria da Fi (come previsto dal loro statuto ma sotto la supervisione del Cav, fautore delle Comunità’ sul modello Usa), concentrandosi sull’attività di solidarietà e assistenza sociale, senza interferire con la linea politica del partito sul territorio.
Il punto di maggior attrito, raccontano, riguarderebbe il metodo di scelta della classe dirigente e dei candidati alle prossime competizioni elettorali. Fiori, intanto, ha lanciato ieri l’hashtag #lanostrabandiera, dove indica la strada da percorrere: ”i club devono diventare, soprattutto, comunità” e ”rendere protagonisti i cittadini, non professionisti della politica, nelle scelte riguardanti il bene comune”. Le comunità , spiega Fiori nel comunicato, ”devono diventare una vera e propria palestra politica, dove attraverso la pratica concreta di valori come sussidiarietà, altruismo e solidarietà si forma la nuova classe dirigente”. Da qui l’idea di lanciare on line a ottobre un corso annuale di Alta formazione politica (da 650 euro), in collaborazione con l’università telematica Pegaso, con vari parlamentari azzurri come professori e una lectio magistralis di Berlusconi sulla politica di governo.
Un’iniziativa che ha fatto storcere il naso ad alcuni esponenti di partito, non solo a quelli che sono stati esclusi dal personale docente, contrari all’iperattivismo dell’ex braccio destro di Guido Bertolaso alla Protezione Civile. ”Giovane classe dirigente, solidarietà, comunità e formazione”, sono per Fiori i quattro pilastri sui quali il Cav costruirà la nuova Forza Italia e la rete dei Club sta lavorando da tempo proprio per realizzarli, avendo come ”unica bandiera” proprio il presidente Berlusconi. Fiori punta molto sui progetti ‘Solidarieta’ azzurra’ e ‘Banco scuola’ per aiutare i più bisognosi, ma anche su ‘Soccorso azzurro’, il piano di sostegno delle vittime del mancato funzionamento della giustizia, ideato con il Tribunale Dreyfus, per garantire assistenza legale gratuita.
Chi chiede ai club di non occuparsi delle materie di stretta competenza del partito, invita Fiori a continuare a fare il suo lavoro senza gravare sul movimento e mettere in discussione la centralità del partito. Fino ad ora, infatti, i Club Forza Silvio hanno avuto una struttura organizzativa indipendente (con propri dirigenti locali, a cominciare dai coordinatori regionali) che lavorano in stretta collaborazione con Fi sul territorio. Per intenderci, ogni coordinatore regionale azzurro dialoga direttamente con Fiori (candidature e attività politico-organizzativa vengono decise insieme per poi riferire al ‘capo’, il presidente Berlusconi). Per la cosiddetta gestione quotidiana, invece, il discorso cambia: ogni coordinatore forzista viene affiancato da un vice con il compito di confrontarsi con il responsabile regionale dei club Forza Silvio di riferimento.
Per evitare fraintendimenti e chiarire i ruoli, in ambienti vicini ai club si fa notare che da quando sono nati si autofinanziano, cioè vivono solo grazie al contributo dei propri presidenti e soci. Ad oggi Forza Italia, insomma, assicurano le stesse fonti, non ha mai sborsato un euro per sostenere i club, che, in qualità di associazioni, svolgono la loro attività come delle onlus, con un proprio codice fiscale, autotassandosi e usufruendo dei proventi dei propri soci. L’unico obbligo dei club verso il partito, spiega chi lavora a stretto contatto con Fiori, sta nel pagamento della quota di iscrizione a Forza italia (pari a 30 euro) da parte di ciascun presidente e dei membri del direttivo (in media formato da 5 componenti).
Renato Brunetta indica la sua ricetta per assicurare una convivenza pacifica e costruttiva. In tempi di austerity e allarme conti, il capogruppo alla Camera sottolinea che bisogna rilanciare ”il tesseramento, che vuol dire congressi e congressi significa territorio, purchè tutto venga fatto nella maniera più trasparente e corretta possibile, come sempre ha fatto Fi”. Il ruolo dei club azzurri? ”Sono lo strumento parallelo di azione politica di Fi, finalizzato quanto più possibile al sociale, alla solidarietà, a dare una mano a chi è rimasto indietro”, assicura l’ex ministro.
La linea di Brunetta corrisponde a quella di Denis Verdini, uno dei più forti sostenitori dei Congressi, come strumento di raccolta fondi e di rinnovamento della classe dirigente sul territorio. Anche il tesoriere unico di Fi, Maria Rosaria Rossi, chiede da tempo di puntare sul tesseramento, tant’è che Forza Italia avrebbe deciso di avviare (probabilmente da novembre), la stagione congressuale nei singoli Comuni. Resta confermata poi per rimpinguare le casse azzurre la necessità di continuare l’attività di fund raising. La sera del 24 settembre si terrà a ‘Casina di Macchia Madama’, villa storica di Roma, sulle pendici di Monte Mario, la cena con la formula ‘Mille euro per un posto a tavola con il Cav’, inaugurata dalla senatrice azzurra.