Home Nazionale Fi: Berlusconi si mette a ‘stecchetto’, spending review comincia da me

Fi: Berlusconi si mette a ‘stecchetto’, spending review comincia da me

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Roma, 20 ott. (AdnKronos) – Non ci sono più soldi, va ripetendo Silvio Berlusconi come un mantra ai suoi. Che siano finiti i tempi d’oro, quando il Cav provvedeva a tutto e il partito godeva della sua generosità, ormai è chiaro a tutti. Il primo a seguire una rigorosa cura dimagrante è lo stesso leader azzurro che avrebbe deciso di tagliare il superfluo, a cominciare dal suo ‘portafoglio’. L’ultimo sfogo è della settimana scorsa, in collegamento telefonico con il seminario del ‘governo ombra’ di Gianfranco Rotondi a Saint Vincent: ”Sono un vero martire della giustizia. In vent’anni mi hanno fatto di tutto. Si è attentato alla mia serenità, al mio affetto, alla mia famiglia, alle mie aziende, al mio patrimonio, eccome…”.
La spending review, raccontano, ha colpito innanzitutto il patrimonio del presidente di Forza italia, fatto di aziende, ville (quasi una decina), ma anche di yacht ed aerei (elicotteri e jet privati). Da poco l’ex premier avrebbe rinnovato l’affitto degli oltre mille quadrati al primo piano di palazzo Grazioli, adibiti a residenza-ufficio romana, ma ancora non avrebbe deciso se confermare la sede del cosiddetto parlamentino azzurro, al piano terra di via del Plebiscito (i suoi legali starebbero valutando l’opportunità o meno di pagare le prossime rate del canone).
Da tempo poi, Berlusconi ha messo in vendita villa ‘La Certosa’ in Sardegna: ci sarebbero delle trattative in corso (si parlava di una ‘pista araba’,) ma nessuna sarebbe ancora data a buon fine. Di certo, riferiscono fonti parlamentari, il leader azzurro vorrebbe liberarsi anche di un altro ‘peso’, il maxiyacht che usava quando trascorreva le vacanze proprio in Costa Smeralda. Nei mesi scorsi era circolata anche la voce di mettere sul mercato il Milan, ma l’indiscrezione è stata smentita più volte categoricamente e anche le ultime scelte dell’ex premier confermano la volontà se mai di rilanciare la squadra rossonera senza cederla allo ‘straniero’ di turno.