Roma, 16 nov. (AdnKronos) – Forza Italia continua a fibrillare, tra filorenziani e ‘falchi’. Anche se ieri Silvio Berlusconi è stato chiaro sulla sua successione (”Abbiamo tantissimi giovani bravi, ma nessuno ha il consenso e il trasporto degli elettori” come me), sullo sfondo c’è sempre il futuro assetto di comando e la leadership del centrodestra che verrà. Chi conosce bene il Cav è convinto che difficilmente abdicherà, se mai farà qualche concessione per l’unità del partito, ora fondamentale per ripartire e rafforzarsi sul territorio, dove Forza Italia stenta a radicarsi come ai vecchi tempi.
Anche stavolta, l’ex premier si impegnerà in prima persona, con collegamenti telefonici e ‘uscite pubbliche’, tipo quella di ieri a Milano alla presentazione del libro di Michaela Biancofiore. E farà di tutto per assicurare la compattezza del partito. Tant’è che giovedì prossimo, a quanto si apprende, vedrà a pranzo, a palazzo Grazioli, Raffaele Fitto, per iniziare a discutere della rifondazione di Forza Italia, come promesso all’ultimo Comitato di presidenza azzurro.
Dopo le polemiche di questi giorni legate a rumors su possibili cessioni di pezzi di sovranità ai ‘fittiani’ in cambio dell’unità (si è parlato di un ufficio esecutivo di 12 persone presieduto dall’ex premier con l’ex governatore pugliese coordinatore), tra le file forziste circolano due correnti di pensioni. C’è chi scommette che alla fine i fedelissimi di Fitto qualcosa otterranno, soprattutto sul territorio, a cominciare dalle gestione di liste e candidature per le regionali. E chi assicura che dopo ‘tanto rumore per nulla’, Berlusconi non cambierà niente: non ci sarà nessuna segreteria politica ristretta, ma solo un canale diretto con Arcore per ogni problema prima di trovare la sintesi negli organi direttivi competenti.