Home Nazionale Fi: manca data Congressi, ultimo tesseramento risale a 2007/Adnkronos

Fi: manca data Congressi, ultimo tesseramento risale a 2007/Adnkronos

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Roma, 10 ott. (Adnkronos) – La speranza è che con i congressi Comunali possa aumentare il numero degli iscritti e, soprattutto, si riescano a incassare nuove risorse. In tempi di austerity e conti in rosso, Forza Italia è pronta a tutto, pur di racimolare qualche soldo in più. Le cene di fund raising e le donazioni on line per diventare ‘socio azzurro’ non bastano. Nemmeno i tagli alla sede nazionale di piazza San Lorenzo in Lucina. Occorre liquidità fresca per la gestione ordinaria del partito e per finanziare le prossime campagne elettorale (per le amministrative e le regionali), perchè i tagli al finanziamento pubblico e l’attuale legge su quello privato con tutta una serie di limiti di spesa, hanno costretto Silvio Berlusconi a stringere i cordoni della borsa.
La cura dimagrante inaugurata dal tesoriere unico Mariarosaria Rossi, raccontano a palazzo Grazioli, è servita a dare una forte boccata di ossigeno alle casse, ma la strada del recupero è piena di ostacoli e, dopo il licenziamento con conseguente ricorso alla cig per 42 dipendenti ex Pdl, anche gli 80 lavoratori attualmente nell’organico di Fi sono a forte rischio. Per questo, c’è grande attesa per l’avvio della stagione congressuale con il lancio del relativo tesseramento per raccogliere fondi. All’ultimo Comitato di presidenza azzurro, quello del 2 ottobre scorso dove è scoppiato il caso Fitto, il Cav avrebbe parlato, solo en passant, della necessità di ricorrere allo strumento congressuale e fino ad ora manca ancora una data certa. Si parla di fine novembre, ma è solo un’ipotesi.
L’ultimo tesseramento di Fi risale al 2007 per i congressi comunali e provinciali, mentre nel 2011 c’è stato quello dell’ex Pdl (per i congressi locali) quando Angelino Alfano, in qualità di segretario, assicurò di aver toccato quota 1 milione 139.192 di adesioni. Sette anni fa, l’allora coordinatore Sandro Bondi rivendicò il ”record dei 400 mila iscritti”. Oggi, invece, la Forza Italia nata dalla scissione pidiellina, non ha dati ufficiali in merito. Secondo indiscrezioni, però, in attesa del lancio dei congressi comunali, il tesseramento nazionale riguarda solo i quadri e gli eletti e non supererebbe quota 12mila.
La stagione congressuale è una strategia fortemente voluta da Denis Verdini, che potrebbe andar bene anche a un tifoso delle primarie come Raffale Fitto, ma solo a patto, fanno sapere i fedelissimi dell’ex ministro, che con questo sistema si facciano pure i congressi provinciali, regionali e quello nazionale. L’obiettivo delle assise in ogni Comune è triplice: innanzitutto, rastrellare soldi grazie alle quote d’iscrizione; in secondo luogo, rafforzare il partito sul territorio e rinnovare la classe dirigente.
Dentro Forza Italia i nervi sono tesi e gli ultimi sondaggi che danno il partito al 13-15% rispetto al 16,8% delle europee, non aiutano. Senza contare poi il problema degli eletti insolventi, vale a dire tutti quei parlamentari, consiglieri comunali, provinciali e regionali, che da anni non versano i contributi dovuti, quello mensile di 800 euro, che avrebbe provocato un buco nel bilancio di svariati milioni di euro.
Il tesseramento per avere diritto di voto ai congressi ha un ‘tariffario’ preciso, come indicato dal sito nazionale del partito. La quota ordinaria è di 30 euro, scontata a 25 euro per i seniores e 15 euro per i giovani. Quote maggiorate, invece, per parlamentari nazionali ed europei, i consiglieri regionali, comunali e provinciali, che vanno da 100 a mille euro. Il termine ultimo per iscriversi alle assise comunali e pagare l’iscrizione sarà reso noto con il via libera ufficiale alle assise.
(Adnkronos) – L’avvio della stagione congressuale sarebbe sicuramente un modo per ripianare il bilancio e rafforzare la presenza in ogni Regione, ma potrebbe rivelarsi anche una pericolosa arma a doppio taglio, perchè rappresenta un vecchio rito della politica, che aprirebbe una conta interna, cosa che il Cav non ha mai amato, convinto che a prevalere non siano i più meritevoli ma solo i cosiddetti signori delle tessere.
Raccontano, infatti, che Berlusconi abbia preso in considerazione la strategia dei Congressi comunali più per esigenze finanziarie che politiche, visto il forte rischio di aprire nuove tensioni tra le varie correnti interne con un ulteriore danno d’immagine per il partito. Per questo, secondo alcune fonti azzurre, l’ex premier ancora non avrebbe indicato una data. A complicare le cose, naturalmente, c’è il braccio di ferro in corso tra i fedelissimi del Cav e i fittiani. Soprattutto in Puglia e in Campania, ma anche in parte del Lazio e della Sicilia, gli uomini dell’ex governatore pugliese, potrebbero puntare i piedi e andare alla conta per assicurarsi diversi coordinatori.
Fitto, del resto, non arretra di un millimetro e, nonostante Berlusconi lo abbia diffidato a fare riunioni di corrente e ad andare in tv, continua a incontrare periodicamente la sua componente di 34 parlamentari e ad esporsi mediaticamente, partecipando a vari talk show. Se verrà imboccata la strada congressuale, inoltre, ci potrebbero essere dei cambiamenti riguardo l’organizzazione interna di Fi: potrebbe chiudersi definitivamente, fanno notare, la stagione dei club, che si fonderebbero con il partito, come peraltro già avvenuto nella storia azzurra, nel ’95-’96, quando iniziò il primo tesseramento di Forza Italia.