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La Fiera Antiquaria di Arezzo deve diventare un vero e proprio “Distretto del bello”

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La Fiera Antiquaria di Arezzo deve diventare un vero e proprio “Distretto del bello”
Ferrer Vannetti

Il presidente Vannetti: “Un ruolo centrale va restituito ai restauratori straordinari artigiani e intermediari decisivi tra il collezionista e l’antiquario”

“Rilanciare la fiera antiquaria di Arezzo? Si può, se se ne valorizza a pieno tutta una componente artistica di grande livello, quella che di fatto consente la realizzazione stessa della Fiera di ogni mese: la filiera del restauro. I restauratori artigiani – secondo il presidente di Confartigianato Arezzo, Ferrer Vannetti – sono in prima fila da questo punto di vista, e bisogna valorizzare il loro ruolo centrale di intermediari tra il collezionista e l’antiquario”.
Nono solo, secondo il rappresentante dell’organizzazione che rappresenta una fetta amplissima del settore artigiano ad Arezzo “Dobbiamo fare in modo che il collezionista venga ad Arezzo, – dove la Fiera però deve puntare sempre più sulla qualità e sempre meno sulla quantità della merce esposta – non soltanto per acquistare un prodotto di qualità, ovviamente restaurato ad arte, ma venga sul territorio con un suo pezzo da restaurare, in occasione delle Fiera Antiquaria”
Possiamo creare così – spiega a sua volta Alfredo Borgogni, presidente area restauro di Confartigianato Arezzo – un circuito positivo che ci deve aiutare, anche grazie ai circa 60 nostri restauratori, tra quelli presenti in fiera o che semplicemente affiancano il lavoro dell’antiquario, a realizzare una sorta di “distretto del bello”, che sul nostro territorio si può realizzare in pieno grazie al cammino millenario che proprio arte e bellezza hanno condotto insieme da epoche storiche antichissime”.
Ecco quindi che, con una piena valorizzazione di tutte le componenti che consentono la messa in opera della Fiera, con un’attenzione particolare a tutto quel valore artistico aggiunto – che è rappresentato dal restauro delle opere d’arte, ma anche degli oggetti antichi, delle tele, dei pezzi curiosi – Arezzo potrà tornare essere il “mercato” di un tempo: bancarelle, antiquari, restauratori, collezionisti, curiosi e, naturalmente, turisti che tornino a riempire i cortili ed i fondi dei palazzi, le Logge.
“Se le istituzioni cittadine – conclude Ferrer Vannetti – daranno una mano, non trascurando la componente artigiana, bancarelle e negozi si rianimeranno, trasformando il centro storico di Arezzo in una sorta di motore di rilancio di un settore straordinario per la nostra economia quale l’antiquariato, l’artigianato artistico, il restauro”
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