Home Nazionale Fisco: Cgia, in 2014 taglio tasse superiore ad aumenti, saldo +3,1 mld

Fisco: Cgia, in 2014 taglio tasse superiore ad aumenti, saldo +3,1 mld

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Roma, 15 nov. (AdnKronos) – Nel 2014 il taglio delle tasse è stato superiore agli aumenti e, per questo, i contribuenti italiani, pur subendo sempre una pressione fiscale molto elevata (43,3%) hanno beneficiato di un saldo positivo di 3,1 miliardi di euro. A tanto ammonta, infatti, la differenza tra tagli pari a 11,8 miliardi di euro e incrementi di imposta pari a 8,7 miliardi di euro. A calcolarlo è l’ufficio studi della Cgia, l’associazione degli artigiani di Mestre, che ha messo a confronto i principali aumenti e le diminuzioni fiscali che hanno esperito i loro effetti economici nel 2014.
“Era da molto tempo che ciò non accadeva”, osserva il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi. “A far pendere l’ago della bilancia a favore dei contribuenti italiani è stato – evidenzia – il bonus fiscale introdotto nella primavera scorsa dal Governo Renzi. In linea di massima possiamo affermare che i maggiori benefici economici, come era giusto che fosse, sono andati ai redditi medio bassi, mentre quelli superiori non hanno ancora fruito di nessun sollievo fiscale. Nonostante ciò, il carico fiscale complessivo rimane ancora molto elevato e anche nei prossimi anni è destinato a rimanere su questi livelli. Purtroppo, la contrazione del Pil continua ad essere superiore alla diminuzione del gettito: pertanto, la pressione fiscale non si abbassa”.
Dall’analisi delle voci che compongono la lista delle principali riduzioni di imposta avvenute nel 2014, la Cgia segnala il “bonus Renzi”, che mediamente ha diminuito di 80 euro le tasse dei lavoratori dipendenti a basso reddito (misura pari a 6,6 miliardi di euro), il “bonus Letta”, che anch’esso ha incrementato le detrazioni Irpef per i lavoratori dipendenti a basso reddito (sgravio da 1,5 miliardi di euro), l’eliminazione della maggiorazione Tares (1 miliardo di euro), la riduzione dell’aliquota della cedolare secca (1 miliardo di euro) e la deduzione del 30 per cento dal reddito di impresa dell’Imu applicata sugli immobili strumentali (714 milioni di euro).