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Fumo: esperimento, sigarette inquinano fino a 6 volte più di un Tir

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Roma Le sigarette producono più smog di un Tir di 13 mila cc di cilindrata: fumare per 8 minuti sprigiona nell’aria una quantità di polveri fini e ultrafini (Pm1, Pm2,5 e Pm10) da 4 a 6 volte superiore rispetto a un autoarticolato rimasto acceso per lo stesso tempo al minimo dei giri, con punte record di 700 microgrammi/metro cubo. E’ il risultato di un esperimento condotto dai ricercatori del Centro antifumo dell’Istituto nazionale tumori (Int) di Milano, guidati dallo pneumologo Roberto Boffi, responsabile della Struttura di fisiopatologia respiratoria dell’Istituto. L’esito della prova è stato presentato oggi all’Int, durante il tradizionale incontro con i ragazzi delle scuole superiori lombarde, organizzato ogni anno in occasione della Giornata mondiale senza tabacco del 31 maggio.
Davanti a una platea di 300 studenti riuniti in Aula magna, gli scienziati dell’Irccs di via Venezian hanno illustrato anche un secondo test, ospitato dalla discoteca Pelledoca del capoluogo lombardo: in estate, quando il locale è all’aperto ed è possibile fumare liberamente, i livelli di black carbon nell’aria sono comunque più che doppi rispetto all’inverno, quando la pista è al chiuso e vige il divieto di ‘bionde’. Le concentrazioni di polveri sottili sono invece inferiori in estate, perché in inverno vengono trasportate sugli abiti e risollevate ballando in un ambiente chiuso. “Fumare all’aperto – avvertono Boffi e colleghi – non è sufficiente a garantire che l’ambiente sia libero dalle sostanze nocive liberate dalla combustione delle sigarette”.
All’incontro con i giovani hanno partecipato anche Alessio Sala, corridore di handbike alla City Marathon di Milano, il giornalista e scrittore Michele Serra e Andrea Agresti delle Iene. A partire da un servizio girato da Sport Mediaset XXL in collaborazione con il Centro antifumo dell’Int, si è parlato della diffusione del fumo tra i giovanissimi e di come lo sport possa proteggere i ragazzi dall’iniziazione alle ‘bionde’.
Infine, è stata illustrata l’esperienza di un ‘Pronto intervento antifumo’ dell’Istituto nazionale tumori di Milano nello stabilimento metallurgico della Marcegaglia di Ravenna, il più grande del gruppo. Nell’ambito di un progetto per la promozione della sicurezza sul lavoro, dal 20 marzo scorso, con l’inizio della primavera, l’azienda ha infatti esteso il divieto di fumo in tutti gli spazi interni.
Per prima cosa è stata scattata una fotografia del ‘vizio’ fra i circa 700 dipendenti dello stabilimento ravennate. I lavoratori sono quasi tutti uomini, dai 20 ai 40 anni nel 63% dei casi, e per il 43% fumatori (contro una media nazionale di poco superiore al 20%). Il 56% fuma fino a 20 sigarette al giorno e molti (77%) ne accendono la metà o più proprio sul luogo di lavoro. Nonostante l’alta prevalenza di tabagisti, il 60% dei dipendenti ha apprezzato l’iniziativa e il 42% vuole smettere. Con l’aiuto dell’Int è stata quindi organizzata una prima fase di sensibilizzazione sui danni del fumo rivolta ai lavoratori, ed è in corso un’attività di supporto a cura degli esperti del Centro antifumo dell’Ausl di Ravenna per i ‘pentiti’ intenzionati a buttare il pacchetto.