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Gas: Malacarne, interruzione rilevante avrebbe impatto su sistema Ue

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Milano, 17 ott. (Adnkronos) – “Un’interruzione prolungata degli approvvigionamenti avrebbe un impatto rilevante sul sistema gas dell’Unione europea”. Lo scrive l’ad Snam, Carlo Malacarne, in un intervento pubblicato dal Wall street journal, in cui si delinea una possibile strategia del gas per l’Europa.
L’ad Snam scrive che “ieri la Commissione europea ha pubblicato i risultati degli stress test effettuati sul sistema europeo del gas”. I test servivano “a dire ai leader europei se le infrastrutture esistenti consentono di far fronte ad una potenziale interruzione delle forniture di gas”. I risultati dimostrano che “un’interruzione prolungata” avrebbe un impatto in particolare sui Paesi orientali dell’Unione e della Comunità energetica.
“Con il 27% del gas europeo proveniente dalla Russia – scrive Malacarne – più della metà del quale passa attraverso l’Ucraina, i test rappresentano una risposta diretta alle tensioni tra Mosca e Kiev e al timore che il Cremlino possa tagliare le forniture come ritorsione in seguito alle sanzioni”. La Ue, prima delle tensioni in Crimea, “aveva stabilito di mantenere un approvvigionamento minimo di 30 giorni”, ma gli stress test dimostrano come sia necessario un maggior coordinamento tra Paesi e la “rimozione delle restrizioni agli scambi energetici transfrontalieri”. (segue)
‘Europa deve dotarsi di forniture stabili di gas’
(Adnkronos) – Malacarne scrive che “le potenziali carenze di approvvigionamento, una sempre maggiore dipendenza dalle importazioni e la crescente concorrenza a livello mondiale sul gas naturale liquefatto mettono in primo piano l’esigenza, per l’Europa, di dotarsi di forniture stabili di gas”. Per questo, “l’integrazione delle reti del gas in tutta l’Unione è quindi un passo essenziale per garantire la sicurezza energetica del Continente”. Le infrastrutture europee “dovranno essere più flessibili rispetto al passato” e dovranno “agevolare un’efficiente integrazione dei mercati nazionali, abbassando i prezzi in modo tale che questi diventino competitivi rispetto ad altri combustibili meno costosi, ma più inquinanti”.
E’ necessario “sviluppare – dice Malacarne – nuovi corridoi energetici e nuovi progetti per collegare le risorse e i terminali Gnl del nord Africa, del medio oriente e della regione del Mar Caspio ai mercati europei”. Snam sta lavorando “per garantire la sicurezza dei flussi di gas bidirezionali tra Regno Unito e Italia, così come tra la Francia e la penisola iberica”.
I gestori delle infrastrutture “devono progettare strategie di investimento sostenibili ed evolversi per diventare veri e propri operatori di sistema, fornendo servizi orientati al mercato e puntando sulla qualità della produzione per soddisfare le esigenze degli shipper e dei clienti finali, in continua evoluzione”. Malacarne conclude dicendo che “con uno sforzo coordinato e un’appropriata leadership governativa, la realizzazione di un unico mercato comune europeo non è poi così lontana, e ci aspettiamo che le infrastrutture rivestano un ruolo chiave nel rendere il sistema del gas più interconnesso, più flessibile e soprattutto più sicuro”.