Roma, 7 ott. (Adnkronos) – ”La decisione del ministro dell’Interno Alfano di emettere una circolare rivolta ai Prefetti affinché intimino i sindaci alla cancellazione delle trascrizioni dei matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all’estero non solo è illiberale, ma alimenta un conflitto tra l’inerzia irresponsabile del legislatore e il quanto mai necessario garantismo dei giudici, che interpretano le irrinunciabili esigenze delle nuove famiglie”. Lo afferma Alessandro Zan, deputato veneto di Libertà e Diritti e attivista del movimento LGBT.
”Alfano forse dimentica -spiega- che chi ha aperto alla trascrizione delle unioni gay celebrate all’estero è stato proprio il Tribunale di Grosseto, dopo un’attenta disamina del nostro ordinamento che ha portato i giudici a concludere che nel Codice civile ‘non è individuabile alcun riferimento al sesso in relazione alle condizioni necessarie al matrimonio’. Ma si sa, ‘prosegue Zan, Alfano ”è ossessionato dalla questione gay, e non perde occasione per rilanciare ideologiche crociate che aumentano il divario tra famiglie sul piano della differenziazione di diritti e di trattamento”.
”Crociate -avverte- che spaccano a metà il Paese, così da costringere migliaia di coppie gay e lesbiche, sempre più spesso con figli e tuttora considerate fantasmi dallo Stato, a continuare a rincorrere tutele solo attraverso il ricorso all’autorità giudiziaria, rimasta l’unica garanzia per il cittadino di fronte a scelte politiche autoritarie che sembrano riportarci sempre di più all’Italia di sessant’anni fa”.