Home Nazionale Gaza, raid colpisce ospedale: 4 morti. L’inviato di Al Jazeera piange in diretta /Vd

Gaza, raid colpisce ospedale: 4 morti. L’inviato di Al Jazeera piange in diretta /Vd

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– E’ di 547 morti e 3.300 feriti il bilancio delle operazioni militari lanciate due settimane fa da Israele nella Striscia di Gaza. Lo ha riferito su Twitter il portavoce del servizio sanitario dell’enclave palestinese, Ashraf al-Qudra.
Quattro persone sono morte e decine sono rimaste ferite in un raid israeliano contro un ospedale nel centro di Gaza. L’ospedale si trova a Deir al-Balah, a sud di Gaza City. Secondo quanto riferito da alcune fonti palestinesi su Twitter, l’edificio è stato colpito durante un bombardamento degli F-16 israeliani, mentre il direttore generale dell’ospedale, Mehdat Abbas, ha detto al Guardian che è stato attaccato in “un pesante bombardamento dell’artiglieria”.
L’esercito israeliano accusa Hamas di aver nascosto lanciamissili presso moschee, ospedali e campi da gioco di bambini nella Striscia di Gaza. A sostegno delle accuse, le forze armate hanno diffuso foto aeree di quattro siti: la moschea di Abu Ayn con un lanciatore di missili Grad, l’ospedale al Wafa con un lanciamissile M75, un campo giochi con un lanciamissile M75 e il cimitero di Tufah con un lanciamissile non identificato.
Fonti palestinesi hanno riferito che lunedì mattina in un raid israeliano su Rafah, nel sud della Striscia, sarebbero rimaste uccise nove persone, tra le quali sette bambini: le vittime appartenevano tutte alla stessa famiglia. Almeno 10 persone sono state uccise dai soldati israeliani durante uno scontro a fuoco con due gruppi di militanti palestinesi che si erano infiltrati in Israele attraverso due tunnel sotterranei dal nord della Striscia di Gaza. In uno scontro a fuoco con i soldati israeliani chiamati sulla scena, invece, sono stati uccisi dieci membri di un secondo gruppo armato.
Altri tre palestinesi sono morti in un bombardamento delle forze armate israeliane su Deir al-Ballah, nella parte centrale della Striscia di Gaza.
Le vittime israeliane – Dall’avvio dell’operazione, l’8 luglio, due civili israeliani e 18 soldati sono morti e altri 80 militari sono rimasti feriti, secondo l’ultimo bilancio riportato dalla radio israeliana. Inoltre è stato smentito che Hamas abbia sequestrato un soldato israeliano durante l’offensiva via terra di Israele nella Striscia di Gaza.
L’Onu chiede un cessate il fuoco – Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha chiesto un cessate il fuoco in Medio Oriente. “I membri del Consiglio di sicurezza esprimono profonda preoccupazione per il crescente numero di vittime”, ha detto l’ambasciatore del Ruanda presso le Nazioni Unite Eugene-Richard Gasana, il cui Paese questo mese detiene la presidenza di turno del Consiglio di sicurezza.
Hamas – Il braccio armato di Hamas, le Brigate al-Qassam, ha rivendicato il lancio di quattro razzi M75 (Qassam) contro Tel Aviv. Lo riferiscono i media palestinesi. Sul sito web delle Brigate al-Qassam si legge che l’attacco arriva “in risposta al massacro di Shujaiyya”. ”
Abbas vede Mashaal – Intanto non è stato raggiunto un accordo tra il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas, e il capo dell’ufficio politico di Hamas, Khaled Mashaal, sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Lo hanno riferito fonti palestinesi presenti alla riunione che si è tenuta a Doha, in Qatar, citate dall’agenzia d’informazione Dpa. Secondo le fonti, Abbas ha sostenuto che il movimento islamico debba accettare la proposta egiziana di cessate il fuoco. Hamas, dal canto suo, ha respinto l’iniziativa chiedendo che vengano accettate alcune sue condizioni – come la fine del blocco nella Striscia – per sospendere i combattimenti.
Il leader di Hamas a Gaza, Ismail Haniyeh, annunciando le condizioni del movimento islamico per un cessate il fuoco, ha dichiarato: “Le richieste del nostro popolo sono chiare – lo stop dell’aggressione (di Israele, ndr) e la promessa che non riprenderà, la revoca del blocco (a Gaza, ndr) e il rilascio dei prigionieri arrestati durante le attività dell’esercito israeliano in Cisgiordania”.
I negozi gestiti da palestinesi sono rimasti chiusi lunedì a Gerusalemme Est, in segno di protesta contro Israele e la sua operazione a Gaza. L’appello allo sciopero ha raccolto l’appoggio di tutte le fazioni palestinesi, che hanno proclamato anche una giornata di lutto per le vittime di Gaza, che ormai sono più di 500. Sono rimasti aperti solo forni e farmacie.
Diplomazia al lavoro – Il presidente americano Barack Obama ha detto di aver chiesto al segretario di Stato John Kerry di “fare tutto il possibile” per un cessate il fuoco a Gaza, aggiungendo che “Israele ha diritto all’autodifesa”.
Il ministro degli Esteri Federica Mogherini , appena rientrata da una missione in Medio Oriente, ha dichiarato: “Stiamo insistendo molto sulla necessità di un cessate il fuoco, almeno umanitario, nelle prossime ore”.
L’appello di Msf – In un’intervista telefonica con Aki – Adnkronos International Tommaso Fabbri, capo della missione a Gerusalemme di Medici Senza Frontiere (Msf), afferma che nella Striscia di Gaza “gli aiuti umanitari entrano, ma non senza difficoltà” ed è “importante che venga garantita l’apertura delle frontiere sia da parte di Israele che dell’Egitto”. “La situazione è sempre preoccupante: da quando sono state avviate le operazioni di terra” israeliane “si è registrato un aumento dei feriti, soprattutto civili”, prosegue Fabbri esprimendo “estrema preoccupazione”.
La denuncia di Save the Children -Save the Children denuncia che “i bambini, piuttosto che i combattenti, stanno pagando il prezzo più alto del conflitto in corso. Una vittima su 5 è un bambino e il numero di minori uccisi in questa operazione è salito fino oltre al 40% da quando l’operazione di terra su Gaza è iniziata, il 17 luglio”.