Home Nazionale Gaza, riprendono i raid: uccisi altri 10 bambini. Abbas: “Netanyahu non vuole una soluzione politica”

Gaza, riprendono i raid: uccisi altri 10 bambini. Abbas: “Netanyahu non vuole una soluzione politica”

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(AdnKronos) – Tregua difficile tra Israele e Hamas. Dopo una notte tranquilla nella giornata di lunedì “un raid israeliano ha colpito gli ambulatori dello Shifa Hospital” a ovest di Gaza City “e un parco del campo rifugiati Shatie”, sempre a Gaza, provocando la morte di almeno dieci bambini e decine di feriti”. Lo scrive l’agenzia di stampa palestinese Maan, citando fonti mediche dello stesso ospedale, il principale nella zona.
In un raid condotto con i carri armati a Jabaliya, cittadina nel nord della Striscia, i militari israeliani hanno invece ucciso un bambino di quattro anni . Lo riferisce l’emittente palestinese Quds Tv, secondo la quale i colpi sparati dai militari israeliani hanno preso di mira un’abitazione civile nella quale si trovava il bambino. Si tratta della prima vittima civile da quando tra Hamas e Israele è scattata la tregua non ufficiale.
Non solo. In mattinata l’esercito israeliano ha risposto al lancio di un razzo partito dalla Striscia di Gaza contro la città israeliana di Ashkelon. I jet hanno preso di mira due postazioni lanciarazzi e un deposito di armi nel nord e nel centro della Striscia, secondo quanto riferito da un portavoce citato dalla Dpa.
Nella notte, la tregua parziale e non ufficiale ha invece retto. Una portavoce israeliana ha confermato che l’aviazione dello stato ebraico non ha condotto raid aerei sulla Striscia. L’esercito israeliano, poi, sta continuando l’opera di ricerca e distruzione dei tunnel utilizzati da Hamas per infiltrarsi all’interno di Israele. Anche se il portavoce del movimento, Mushir al-Masri, in un’intervista tradotta dal sito Memri e ripresa da Ynet News, annuncia che Israele ha colpito “solamente una frazione” dei tunnel di Hamas e che ne verranno “scavati molti altri”.
Abbas: Netanyahu non vuole una soluzione politica – “Il premier israeliano Benjamin Netanyahu non vuole l’unità nazionale, non vuole un governo di unità palestinese né una soluzione politica”. Lo ha affermato il leader dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmoud Abbas, in una lunga intervista al quotidiano saudita Okaz. Secondo Abbas, “questa è la vera ragione per quello che sta accadendo a Gaza”. “L’iniziativa egiziana – osserva ancora – resta l’opzione migliore, la più sicura, per porre fine a questa crisi”. E risponde a tutte le richieste palestinesi, compresa quella per la “liberazione di tutti i detenuti arrestati da Israele”, e si basa su due “punti essenziali”: lo “stop ai combattimenti per fermare lo spargimento di sangue di civili” e “l’applicazione dell’accordo per la tregua firmato in Egitto nel 2012, che prevede l’apertura dei valichi e la fine dell’assedio a Gaza”.
Appello dell’Onu – Intanto, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu, riunitosi nelle scorse ore per discutere della situazione nella Striscia di Gaza, ha chiesto la fine immediata dei combattimenti, per consentire la consegna degli aiuti umanitari ai palestinesi. L’organismo Onu ha inoltre chiesto alle parti di concordare “un cessate il fuoco duraturo e pienamente rispettato”. “Il Consiglio di Sicurezza – si legge nel documento non vincolante prodotto alla fine della riunione d’urgenza a New York – esprime forte sostegno per l’appello dei partner internazionali e del Segretario Generale delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco umanitario immediato e senza condizioni, che permetta di fornire l’assistenza di cui c’è urgente bisogno”.
Delusione del rappresentante palestinese alle Nazioni Unite, Riyad Mansour, per la mancata approvazione da parte del Consiglio di Sicurezza di un documento vincolante su Gaza. “Quello che vediamo dopo 20 giorni – ha detto Mansour, citato dall’agenzia Dpa – è una dichiarazione, che non è una risoluzione. Avrebbero dovuto adottare una risoluzione già da diverso tempo, per condannare questa aggressione e chiedere che sia fermata immediatamente”. Presso le Nazioni Unite, l’Autorità nazionale palestinese (Anp) ha un seggio da osservatore. Si è detto deluso, seppure per motivi diversi, anche Ron Prosor, ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, che ha rimarcato come la decisione non contenga alcun riferimento al “gruppo terroristico” Hamas.