Home Nazionale Gaza, tregua già finita dopo il no di Hamas. Raid di Israele contro la Striscia

Gaza, tregua già finita dopo il no di Hamas. Raid di Israele contro la Striscia

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– Non regge la tregua in Medio Oriente. Sono ripresi i raid di Israele dopo che Hamas ha rifiutato di aderire alla proposta egiziana di cessate il fuoco continuando a sparare missili.
Un uomo è morto a seguito di un attacco israeliano sulla zona di Khan Yunis, nella parte meridionale della Striscia di Gaza. Lo riferiscono fonti palestinesi citate da Ynet, il sito web del giornale israeliano Yedioth Ahronoth.
Un civile israeliano è morto dopo il ricovero nell’ospedale Brazili di Ashkelon: l’uomo era stato ferito al valico di Erez dall’esplosione di proietti di mortaio lanciati da Gaza. Si tratta della prima vittima israeliana da quando è iniziata l’operazione “Confine protettivo”.
Il ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman ha chiesto di mettere fine “alle continue esitazioni ed alle domande”. L’operazione ‘Confine protettivo’ deve portare le forze armate israeliane a “controllare l’intera Striscia di Gaza”, ha dichiarato. “Israele deve andare fino in fondo”, ha aggiunto intervenendo nel corso di una conferenza stampa. “Tutte le formulazioni diplomatiche risultano, in questo caso, deleterie. Una piena assunzione di controllo sulla Striscia di Gaza è l’unica strada che Israele ha avanti”, ha ribadito Lieberman.
“E’ chiaro – ha poi affermato – che Hamas userà ogni cessate il fuoco per fabbricare nuovi razzi e fare entrare clandestinamente altri esplosivi”. Il lancio di razzi a partire dalla Striscia di Gaza è la prova secondo il ministro israeliano del fatto che il ritiro israeliano dalla Striscia di Gaza nel 2005 è stato un errore. “Dobbiamo dire al mondo – ci avete spinto (al disimpegno), questo è ciò a cui le vostre convinzioni hanno portato, e solo per questo, dovete darci il sostegno ora per andare fino in fondo”.
La tregua, che era stata accettata dal governo israeliano, era entrata in vigore unilateralmente alle nove ora locale (le otto in Italia).
Le Brigate Ezzedin al-Qassam, il braccio armato di Hamas, avevano respinto la proposta egiziana, precisando di non aver ricevuto il testo dell’accordo, ma che, stando agli stralci pubblicati dai media, accettarlo sarebbe stato un “atto di sottomissione”. “La nostra battaglia contro il nemico – hanno minacciato le Brigate al-Qassam – si intensificherà”.
Al-Qassam, ha poi dichiarato di aver sparato due colpi di mortaio contro la comunità di Nir Oz nel sud d’Israele poco dopo le nove del mattino locali, l’ora in cui sarebbe dovuta entrare in vigore la tregua proposta dall’Egitto. Una portavoce militare israeliana a Tel Aviv ha confermato che un proiettile ha colpito la regione meridionale di Eshkol.
Yousef Salman, pediatra e rappresentante della Mezzaluna Rossa palestinese in Italia, a proposito del diniego di Hamas ad accettare la proposta di tregua, ha detto all’Adnkronos: “Io sono contro Hamas. Tuttavia capisco il fatto che non sia disposto ad accettare la tregua. Non esistono garanzie”. .
Bilancio vittime – E’ intanto salito a 192 morti e 1.410 feriti il bilancio complessivo dei raid sulla Striscia di Gaza nell’ottavo giorno dall’avvio della ‘Operazione confine protettivo’. Lo ha riferito il portavoce del ministero della Salute di Gaza, Ashraf al-Qudra, sul suo account Twitter.
Emergenza acqua – Centinaia di migliaia di persone nella Striscia di Gaza non hanno possibilità di approvvigionamento di acqua. L’allarme arriva dal Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr), secondo cui la situazione potrebbe peggiorare senza la fine delle ostilità. “Nell’arco di pochi giorni l’intera popolazione della Striscia potrebbe essere senza acqua”, ha detto Jacques de Maio, capo della delegazione Cicr nella regione, citato dall’agenzia di stampa Dpa. Secondo il Comitato internazionale della Croce Rossa, “l’acqua inizia a essere contaminata” e c’è “un serio rischio di diffusione di malattie”.