Mercoledi un convegno al San Donato per presentare un progetto di ricerca pubblico-privato, promosso dal CRT di Terranova congiuntamente ad alcuni Centri di riabilitazione della Fondazione Maugeri
AREZZO – E’ sempre maggiore il numero delle persone che in seguito a grave cerebrolesione acquisita sopravvivono presentando uno stato vegetativo o di minima coscienza.
“La dimensione epidemiologica del problema – afferma Anna Paola Santaroni, direttore generale del CRT – unitamente alle necessità di cura, riabilitazione ed assistenza complesse e per tempi prolungati, nonché l’impatto sociale determinato dalle disabilità conseguenti, evidenziano la necessità di strutturare un percorso riabilitativo specifico per queste persone. Un percorso in cui vengano standardizzati protocolli e strumenti operativi, che tengano conto delle problematiche diagnostiche , dei bisogni del paziente e del coinvolgimento del caregiver. Il tutto, conclude Santaroni, finalizzato a favorire le autonomie possibili e l’inserimento relazionale e sociale della persona”.
Per questi motivi, il Centro di Riabilitazione di Terranuova B.ni, i Centri di Riabilitazione della Fondazione Clinica del Lavoro S. Maugeri di Pavia, Telese, Sciacca e Mistretta, hanno avviato un progetto scientifico di ricerca, condiviso a livello inter-regionale, per l’individuazione, la verifica e validazione di un modello gestionale che superi la disomogeneità dei diversi sistemi operativi attualmente in uso a livello nazionale.
Il progetto sarà presentato Mercoledi 16 luglio, presso l’Auditorium del San Donato, nel corso di un convegno (inizio ore 0900) a cui parteciperanno – oltre al direttore generale della Asl Enrico Desideri, professionisti provenienti da Centri della Lombardia, della Campania, della Sicilia e, naturalmente della Toscana. Nel corso della mattinata è prevista anche una Lezione Magistrale sugli aspetti etici e giuridici dell’inizio e fine vita, a cura del dottor Giacomo Travaglino, Consigliere III Sezione Civile della Corte di Cassazione.