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Al Giardino delle IDEE è il giorno di Paolo Mieli

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Al Giardino delle IDEE è il giorno di Paolo Mieli
Paolo Mieli

Doppio appuntamento letterario e musicale per la seconda serata del Giardino delle IDEE in versione estiva venerdì 25 luglio 2014 con inizio alle ore 21.00 come sempre nella magica cornice del Giardino Pensile del Palazzo della Provincia di Arezzo in via Ricasoli, 52 (INFO: 0575 299352) con ingresso libero e gratuito.

Paolo Saporiti presenta il suo nuovo disco dal titolo Paolo Saporiti.

Non si intitola un disco con il proprio nome per caso.

Non si comincia a scrivere canzoni in italiano – abbandonando l‘inglese al quinto disco – per caso.

Paolo Saporito presenta il suo primo disco in italiano, prodotto e arrangiato da Xabier Iriondo, in un incontro-scontro fra folk e sperimentazione.

Dodici canzoni folk, nel genere e nell‘indole, ma soprattutto nel senso, per fare i conti con il proprio vissuto e quello delle proprie radici biografiche e famigliari (la copertina raffigura il suo nonno e il bisnonno).

Un disco che è il punto d‘arrivo e ripartenza di un percorso artistico e umano; un lavoro in cui la vita, l‘amore e la morte vengono cantati sulla pelle e sulle costole, senza paura di farsi e fare male.

Un lavoro di confine, fra classicità e sperimentazione, che di quella fecondità propria di ogni margine, si nutre.

A testimonianza della coerenza del percorso artistico interiore di Paolo Saporiti, ci sono le ultime due formidabili produzioni: L’ultimo Ricatto, del 2012 tutto in inglese ma dal titolo in italiano e Alone del 2009.

L’ultimo Ricatto  è il lavoro di un cantautore che, affida alle sapienti mani del co produttore dell’album Raffaele Abbate e all’indole di un grande dissidente dei suoni come Xabier Iriondo (Uncode Duello, Afterhours), la sua devozione al sacro verbo del folk in tutte le  forme più nobili, da quella inglese a quella americana, dagli  anni ‘70 ad oggi, realizzando di fatto un disco folk, ma che potrebbe quasi essere scambiato per un album di sperimentazione metropolitano.

Alone è invece un disco che ha visto la collaborazione per gli arrangiamenti di Teho Teardo, acclamato compositore di colonne sonore per cinema che nel 2009 ha vinto il David di Donatello per il film di Paolo Sorrentino “Il Divo”. Tra i brani dello splendido album targato  Universal Classic c’è “Rotten Flowers” vincitore del premio Eiff come miglior videoclip del 2010  per la regia di Virgilio Villoresi.

 

A seguire con l’introduzione di Barbara Bianconi e le domande e sollecitazione di Luca Caneschi il giornalista, scrittore e volto noto televisivo PAOLO MIELI presenta I conti con la storia.

Negli anni Settanta allievo di Renzo De Felice e Rosario Romeo, Paolo Mieli è stato giornalista all’Espresso, poi a Repubblica e alla Stampa, di cui è stato anche direttore.

Dal 1992 al 1997 ha diretto il Corriere della Sera.

Attualmente è presidente di RCS Libri.

I conti con la storia è un intenso e sincero libro da affiancare al manuela di storia in uso ai licei.

Lo storico ha il compito di trasmettere la memoria, il dovere di ricordare.

Quando, invece, è necessario dimenticare?

Quando l’oblio diventa una virtù essenziale a ricomporre una comunità?

Nell’Atene del V secolo, dopo il regime dei Trenta Tiranni, venne imposto il Patto dell’oblio, che vietava di rivangare il passato anche a quei cittadini che avrebbero avuto tutti i titoli per vendicarsi, anteponendo alle rivalse private la salvezza della città.

Da allora sono state innumerevoli le volte in cui la storia ci ha imposto di dimenticare, di concederci una sospensione della memoria per rimettere le cose in ordine, sia pure in un ordine provvisorio.

Oggi, dopo la fine del Novecento – il secolo delle febbri ideologiche e delle grandi passioni politiche, fare i conti con la nostra memoria condivisa è diventato più che mai necessario. Perché la scomparsa di fascismo e comunismo non ha significato la fine dell’uso politico del passato: nuove dottrine e nuovi radicalismi sono entrati in campo e si sono mescolati con quel che rimaneva delle vecchie fedi; tutte insieme poi hanno viziato l’aria, rendendo impossibile agli analisti e ai raccontatori del passato di prendere il fiato necessario per un’impresa che potesse dirsi di grande respiro.

Pagine attraversano oltre due millenni di storia, di storie e di uomini, ma anche di interpretazioni, errori di valutazione e menzogne.

Dalla Firenze di Savonarola alla Roma fascista, dall’inquisizione allo schiavismo, da Giuda a Napoleone, Paolo Mieli intraprende un viaggio coraggioso e appassionato nella memoria intermittente, con la convinzione che, se saremo capaci di fare i conti con la storia senza preconcetti o pregiudizi, ci imbatteremo in non poche sorprese e forse saremo in grado di ritrovare una base comune da cui avventurarci nella ricerca sul passato.

A colorare il Giardino delle IDEE gli scatti di LUCA BRUNETTI che presenta MusicaFotografata.

Dalle ore 20.00 ecco il CIBO per la mente che non fa male al portafoglio a cura di Marco Roggiolani de La Torretta.

Stuzzichini e degustazioni per la mente che non fanno male al portafoglio J