Home Nazionale Giornata Ambiente, ridurre spreco cibo ogni anno se ne buttano 42 kg a testa

Giornata Ambiente, ridurre spreco cibo ogni anno se ne buttano 42 kg a testa

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Genova, 5 giu. (Labitalia) – Su celebra domani la Giornata dell’Ambiente, istituita dall’Onu nel 1972. Un’occasione per ricordare che ogni anno nel mondo un terzo del cibo prodotto viene sprecato durante i passaggi dal produttore al consumatore. La riduzione degli sprechi alimentari, l’uso efficiente del territorio e una migliore gestione delle risorse idriche sono azioni fondamentali per influire in maniera positiva ed ecosostenibile, nel rispetto delle politiche di riduzione delle emissioni e dei rifiuti.
I dati presentati nel 2013 da Waste Watcher attestano che ogni anno in Italia si buttano via, a persona, 42 kg di cibo non utilizzato, 117 euro l’anno pro capite per un totale di 5,5 milioni di tonnellate pari al valore di 6,9 miliardi di euro.
C’è chi però si da’ da fare per invertire la tendenza, come il progetto Pasto Buono che, ogni giorno da anni, recupera il cibo sano invenduto nel settore della ristorazione collettiva e della grande distribuzione per donarlo a chi ha bisogno. Pasto Buono è un’iniziativa lanciata da Qui! Foundation, la Onlus del Gruppo Qui! Group, nel 2007 allo scopo di recuperare il cibo sano e invenduto da ristoranti, pasticcerie, bar, tavole calde e altri esercizi food, salvandolo dalla spazzatura, per donarlo alle famiglie più bisognose. L’azione di progetti come Pasto Buono sta anche nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema dello spreco alimentare e del rispetto per l’ambiente, oltre naturalmente al recupero, nel solo 2013, di 100 mila pasti.
Ridurre lo spreco alimentare ha diversi effetti positivi. Basti pensare che insieme al cibo sprecato vengono gettati ogni anno anche 1.226 milioni di metri cubi di acqua (pari all’acqua consumata ogni anno da 19 milioni di italiani), 24,5 milioni di tonnellate di CO2 equivalente (pari a circa il 20% delle emissioni di gas serra del settore dei trasporti), e il 36% dell’azoto da fertilizzanti.
“Con un po’ d’impegno -dicono gli organizzatori di Pasto Buono- si potrebbero recuperare 1,2 milioni di tonnellate di cibo all’anno, tra le derrate che rimangono sui campi, e oltre 2 milioni di cibo dall’industria agro-alimentare. Senza contare le ulteriori 300 mila tonnellate legate alla grande distribuzione. L’Italia e gli italiani risparmierebbero circa 8,7 miliardi di euro, secondo quanto indicato dal Rapporto 2013 sullo spreco domestico dell’Osservatorio Waste Watcher”. Pasto Buono in 7 anni di attività ha sviluppato una rete solidale di numerosi esercizi dislocati su tutto il territorio nazionale. Ogni esercente che aderisce a Pasto Buono è subito riconoscibile grazie alla vetrofania esposta sulla vetrina.
“Un’iniziativa come Pasto Buono -afferma Gregorio Fogliani, presidente di Qui Foundation- è semplice, efficace e attivabile subito, in tutta Italia. Il progetto Pasto Buono, attivo a Genova, Roma, Palermo, Cagliari, Firenze, Napoli, Bari e Milano, ha appena avviato una partnership con Tirrenia, per la raccolta dei pasti sani invenduti sui ristoranti delle navi e la relativa distribuzione in tutti i porti di attracco della compagnia”.