Roma 25 agosto – 11 settembre 1960. Nella Città eterna si tengono i Giochi della XVII Olimpiade. Ad Arezzo il 28 Agosto di quell’anno si disputa una Giostra Straordinaria dedicata proprio a questo evento. Sono le Olimpiadi della medaglia d’oro di Livio Berruti e di Nino Benvenuti, ma anche l’Olimpiade di Cassius Clay e di Abebe Bikyla che tagliò il traguardo della maratona dopo avere corso la gara a piedi scalzi. Ma anche, se non soprattutto, di Wilma Rudolph. La velocista statunitense che, colpita da poliomielite in tenera età che la costringe a gareggiare con un piccolo apparecchio ortopedico ai piedi la “Gazzella Nera” vince l’oro nei 100 e 200 mt oltre che nella staffetta 4×100. Questa impresa le vale il titolo di regina delle Olimpiadi Romane.
Ad Arezzo, nonostante la Giostra stia vivendo momenti difficili sotto l’aspetto economico, si decide di effettuare una Edizione Straordinaria in onore delle Olimpiadi di Roma. Anche in questo caso la sorte vuole che l’ordine delle carriere sia lo stesso estratto per la prossima edizione. La Giostra si decide alla seconda carriera. Antonio Chianese è il primo giostratore di Porta del Foro e tira dopo Assuero favi di Sant’Andrea che ha marcato solo 2 punti. Anche Chianese non ottiene un punteggio altissimo. Marca infatti 3 punti ma la sua lancia si spezza e questo significa raddoppiare il punteggio. Gli altri quartieri tentano una protesta asserendo che la lancia non si sia “rotta” nell’impatto contro il Buratto, in questa fase si sarebbe solo incrinata, ma successivamente tramite l’ingranaggio dell’automa. La polemica non sta in piedi ma tanto basta per accendere gli animi. Vola di tutto compreso anche delle armi dei figuranti. Per fortuna nessuno rimane ferito e, riportata la calma si può continuare a giostrare. Porta Crucifera e Porta Santo Spirito marcano rispettivamente 3 e 4 punti. Nel secondo turno di tiri il giostratore di Porta Sant’Andrea non colpisce il Buratto e gli altri tre giostratori totalizzano un 3 ciascuno. Vittoria a Porta Del Foro.
Marco Rosati