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I giovani aretini, l’alcol e le leggi non rispettate

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Parlo come madrecittadina e persona che sta vivendo questa epoca.

La madre in me segue con amore la crescita dei propri figli e, nel tempo dell’adolescenza, sta con i loro tormenti e sfide, con i cambiamenti nel corpo e nel relazionarsi con gli altri che questa età porta: perché l’adolescenza è il tempo dello sperimentare, dell’osare fuori casa con gli amici e il gruppo è un nuovo importante riferimento.

La madre in me spera che ciò che ha seminato finora dia buoni frutti, ma sta all’erta perché ci sono modi di stare insieme che non conosce, nuove regole del gruppo, una generazione di adolescenti che fuma, beve e fa uso di droghe.

“Cosa c’è di nuovo in tutto questo? Anche ai miei tempi succedeva”- potrei pensare, ma ora è diverso.

Posso dire che una grande maggioranza dei nostri ragazzi inizia a fumare, bere o drogarsi molto presto, circa dalla terza media in poi. Con le dovute eccezioni.

In questa mia lettera mi voglio soffermare sul bere, che è legale, ma ha diverse regole e sto parlando di minorenni.

Solo 4 o 5 anni fa trasgressione era bere tanta birra da ubriacarsi e vomitare, ci fu anche un servizio delle Iene proprio su questa consuetudine dei ragazzi aretini dai quattordici anni in su. Venivano usati anche superalcolici, ma c’era qualche difficoltà in più nel reperimento.

Ora questi impedimenti non ci sono più e un quattordicenne può andare in giro ad Arezzo a bere gli shortini, che vanno molto di moda da qualche anno: sono mini bicchieri di superalcolici venduti a 1 euro circa l’uno. Non viene chiesta l’età, il servizio e le bevute sono veloci. Quindi con solo 5 euro volendo un minorenne può bere 5 shortini di gin, vodka o rhum, con le conseguenze che è possibile immaginare.

Inoltre in certi supermercati vendono alcolici e superalcolici senza che alla cassa vengano richiesti documenti, per cui poi alle feste private può succedere di tutto.

Gli adolescenti di questa generazione iniziano ad andare in discoteca a 14/15 anni circa, altro posto dove trovano facilmente da bere, senza che venga loro richiesta carta d’identità.

Ci sono molti casi di ricovero d’urgenza per coma etilico, è un drammatico fenomeno in crescita esponenziale e riguarda sia ragazzi che ragazze.

La cittadina in me si chiede da tempo perché non venga fatta rispettare la legge che dice che a un minorenne, specialmente sotto i 16 anni, non possono essere venduti e serviti alcolici e superalcolici.

Tanti sanno dell’impunita consuetudine che ho qui denunciato, cosa impedisce che vengano presi provvedimenti immediati e definitivi?

La persona che vive questi tempi crede in una società migliore e vuole uscire dal silenzio complice per la mancata osservanza di leggi che tutelano i nostri figli, vuole uscire dalla rassegnazione di avere riferimenti istituzionali carenti, vuole uscire dall’idea di precipitare senza che nulla possa essere fatto.