Home Nazionale Giustizia: al Senato dopo 28 anni riecco la fiducia ‘a reiezione’ (2)

Giustizia: al Senato dopo 28 anni riecco la fiducia ‘a reiezione’ (2)

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– Non solo: un ‘appoggio’ parallelo viene dall’articolo 116 del Regolamento della Camera dove è previsto il caso in cui il governo ponga la “fiducia sull’approvazione o la reiezione di emendamenti ad articoli di progetti di legge”. Più facile a dirsi che a farsi, perché i senatori, poi, si sono dovuti ricordare al momento del voto che se volevano corrispondere alla fiducia chiesta dal governo avrebbero dovuto votare no, cioè contro l’emendamento; se invece volevano negare la fiducia avrebbero dovuto votare sì (un po’ come succede nel caso dei referendum abrogativi)
Un minimo di confusione ha prodotto la scelta M5S di astenersi: a palazzo Madama l’astensione vale voto contrario. Poteva significare addirittura che i grillini sostenevano il governo, che, appunto, chiedeva un ‘no’? Nient’affatto, ha assicurato il capogruppo Petrocelli, confortato dai pareri della presidenza del Senato. “Ci siamo astenuti perché siamo contrari all’emendamento, ma questo non equivale ad una fiducia al governo” ha precisato ai cronisti.
In realtà, poi è filato tutto liscio per la maggioranza: i senatori non si sono confusi con la fiducia classica dove, evangelicamente, il sì è un sì e il no è un no. Hanno votato in modo coerente, e la responsabilità civile dei magistrati non è passata, almeno in questo provvedimento.