Roma, 18 set. (Adnkronos) – Il patto del Nazareno non può significare che due contraenti si mettono d’accordo e chiedono agli altri di accodarsi. Specialmente sulle scelte fondamentali e di natura istituzionale come sono quelle per l’elezione dei componenti di Csm e Consulta. Il messaggio della Lega, che oggi ha votato il costituzionalista Mario Bertolissi per i due ‘top jobs’, non si è fermato nell’urna ma è quello che sarebbe stato trasmesso direttamente a Silvio Berlusconi nell’incontro di oggi a palazzo Grazioli. Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, il Carroccio non ha posto ‘veti’ sui nomi di Violante e Bruno ma ha fatto pesare l’importanza di ripristinare regole di rispetto reciproco e di fissare un metodo minimamente ‘urbano’ di giocare una partita come questa, altrimenti Fi va a sbattere, trascinata dalle contraddizioni interne ai democrat.
Insomma, se si pensa di intavolare le intese con Renzi, anche su temi e ruoli più importanti in futuro (Quirinale non escluso) gli azzurri non pensino che il Carroccio si lasci imbrigliare senza far sentire il suo peso nelle scelte in Parlamento su tutte le questioni sul tappeto (legge elettorale, e non solo). A rinfocolare l’irritazione dei leghisti, inoltre, sarebbe stato anche il modo con cui la maggioranza, ieri, ha reagito all’emendamento Candiani sulla responsabilità civile dei magistrati, con una fiducia resa possibile da un precedente del 1986, che ha consentito di evitare il voto segreto.
Nulla è pregiudicato, non c’è un’impuntatura ‘a prescindere’ contro Violante, Bruno o lo stesso Zanettin al Csm. Però, come dice proprio il senatore leghista Stefano Candiani, “è l’arroganza sorda che non possiamo accettare: pensavano di mettere in pratica il detto ‘chi fa da sé fa per tre’ e invece, hanno visto che fa ‘meno’ tre”. In ogni caso, nel Carroccio si confida che il week end porti consiglio dalle parti di Arcore. I leghisti, intanto, con tutto lo stato maggiore, domenica saranno a Cittadella per la manifestazione federale ‘Futuro è indipendenza’.