Home Nazionale Giustizia: Storace, al Senato reato vilipendio si potrebbe abrogare

Giustizia: Storace, al Senato reato vilipendio si potrebbe abrogare

0

Roma, 25 set. (Adnkronos) – “Questa storia del vilipendio ormai ha preso piede ed è difficile fingere indifferenza, a meno di voler sfoderare cinismo a tutti i costi. A partire dal Senato, dove gli schieramenti viaggiano sostanzialmente in equilibrio tra loro e forse proprio per questo la partita può essere disputata lì. Ma anche Montecitorio vede un’iniziativa assunta da La Russa”. Lo scrive il leader de La Destra Francesco Storace sul ‘Giornale d’Italia’ e sul sito del partito.
Storace annuncia di aver fatto “una scappata a palazzo Madama per capire l’aria che tira, e nei prossimi giorni mi riprometto di chiedere un colloquio a Nitto Palma, presidente della commissione giustizia, per chiedergli se c’è spazio per mettere in calendario i disegni di legge – uno di Gasparri, un altro dei grillini – che propongono l’abrogazione dell’art. 278 del codice penale, ovvero quello che comunemente chiamiamo vilipendio al capo dello Stato ed è punito con la reclusione da uno a cinque anni di galera. Più la legge Severino, eccetera eccetera… Ci voglio parlare perché da lontano è una sfinge, anche se mi ispira fiducia. Ha praticato sul campo il mestiere della giustizia senza farsi contagiare dal virus giustizialista”.
“Nella sua commissione -prosegue- ci sono fior di garantisti, penso a Caliendo di Forza Italia e Barani (Gal), a Giovanardi (Ncd), allo stesso socialista Buemi. In fondo chiedo solo un sì o un no’. Punto. A quel Senato che riconobbe l’insindacabilità delle mie opinioni al tempo della polemica con Napolitano, che pensavo chiusa dopo il chiarimento fra noi due”. (segue)
Il 21 ottobre per me si aprono le porte del carcere ‘ad personam’
(Adnkronos) – “Da quel che si annusa -continua Storace- si potrebbero incontrare ostacoli in settori del Pd – ma voglio davvero capire se si assumerebbero la responsabilità di decretare sostanzialmente il carcere per una parola – e persino in qualche grillino. I cinque stelle hanno proposto la stessa legge di Gasparri, ma sarebbero prudenti nella calendarizzazione perché non vogliono una norma ad personam. Bravi, meglio agire contra personam….? E il fatto che il processo riguardi solo me e nessun altro che vuol dire?”.
Il leader de La Destra sottolinea che “anche alla Camera si sta muovendo qualcosa, La Russa ha presentato in conferenza stampa la sua proposta di legge abrogativa del reato, e afferma che a Montecitorio sta raccogliendo disponibilità fra ‘tutti i gruppi parlamentari'”.
“Altra ipotesi -conclude- potrebbe essere quella di inserire l’abrogazione del reato nella legge sulla diffamazione, che è materia omogenea. Ma col caos che c’è per la votazione dei membri della Corte Costituzionale e con le norme sul lavoro in arrivo, credo che sarà ben difficile che il Senato decida prima del 21 ottobre. E se c’è condanna, si aprono le porte del carcere. Ad personam, perché processano solo me”.