Roma, 10 ott. – (Adnkronos) – L’Italia ha il primato negativo nei paesi avanzati per la lunghezza dei processi, rispetto a tutti e tre i gradi di giudizio. E’ quanto emerge da una elaborazione illustrata al European Competition day dal membro del Consiglio degli Esperti del dipartimento del Tesoro Gloria Bartoli. Per il primo grado passano in media 600 giorni mentre circa 1.100 per il grado successivo; 1.200 giorni sono necessari per il ricorso in Cassazione. In totale qualora si arrivi al terzo grado di giudizio passano quasi 3.000 giorni, poco meno di 10 anni.
La lentezza dei processi in Italia non è la sola problematica anticoncorrenziale evidenziata dallo studio in materia di giustizia. Tra le regole indicate come ‘anti-competitive’ vi sono anche le tariffe minime per gli avvocati “stabilite dal Parlamento” e lo stesso numero degli avvocati che in Italia sono 244mila: a Roma ci sono tanti avvocati quanto l’intera Francia. Inoltre sono ben 40mila gli avvocati che possono discutere una causa in Cassazione contro i 39 che possono accedere alle Corti più elevate in Germania.
Alla fine del 2012 le cause pendenti erano a quota 9,7 milioni, delle quali circa 5 milioni cause civili.